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Incidente Lady Diana, un testimone oculare: “Indagini insabbiate per proteggere un francese”

La dichiarazioni di Le Van Thanh, testimone oculare dell’incidente in cui perse la vita Lady Diana, potrebbero riscrivere la dinamica dei fatti che condussero alla morte della principessa del Galles. L’uomo sostiene che le vere responsabilità siano state insabbiate dalla polizia francese per difendere un connazionale. Le sue dichiarazioni sono contenute nel libro Diana: Case Solved.
A cura di Stefania Rocco
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La dichiarazioni di Le Van Thanh, testimone oculare dell’incidente in cui perse la vita Lady Diana, potrebbero riaprire le indagini sulla morte della principessa del Galles. È quanto contenuto all’interno del libro Diana: Case Solved, la cui uscita è prevista in Gran Bretagna per il 12 settembre prossimo. A contattare l’uomo, che sostiene di essere stato alla guida della Fiat Uno contro la quale si schiantò l’auto di Diana e Dodi Al-Fayed il giorno dell’incidente, è stato il giornalista investigativo Colin McLaren, autore del libro insieme al collega Dylan Howard.

Le dichiarazioni di Le Van Thanh

Stavo guidando la Fiat Uno e all’improvviso l’auto di Diana mi è piombata addosso” ha dichiarato Le Van Thanh. La Fiat Uno in questione sarebbe l’auto contro la quale si è schiantata la vettura di Diana e Dodi quel 31 agosto 1997, prima di infrangersi contro il 13esimo pilastro del tunnel del Pont de l'Alma a Parigi. Secondo Le Van Thanh, a provocare l’incidente sarebbe stato il guidatore di un’altra auto, un francese: “La polizia ha ricostruito la dinamica dello schianto ma non ha fatto trapelare nulla per proteggere il loro connazionale che avrebbe causato la morte di Diana”. Si sarebbe infine rifiutato di aggiungere altri particolati perché “oltre alla polizia sono coinvolte molte persone potenti“.

L’ex portavoce degli Al-Fayed chiede di riaprire le indagini

Michael Cole, ex portavoce della famiglia di Dodi Al-Fayed, ha commentato le dichiarazioni di Le Van Thanh. Si è auspicato che il caso sia riaperto benché siano ormai trascorsi più di 25 anni dalla morte di Lady Diana. Ha però aggiunto di ritenere che le dichiarazioni in questione siano da ripetere di fronte a un funzionario del tribunale in quanto “rivolgendosi alla polizia francese o britannica si correrebbe il rischio che vengano insabbiate”.

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