Jamiee Lee Curtis sul matrimonio della figlia trangender: “Starò sempre dalla sua parte”
La figlia di Jamie Lee Curtis si sposerà l'anno prossimo. Lo ha confermato l'attrice, premiata con il Leone d'Oro alla carriera a Venezia, raggiunta dal Corriere della sera a margine del red carpet della 78esima Mostra del Cinema. Thomas, questo il nome di battesimo della figlia che sta portando avanti un percorso di transizione per diventare donna, ora si chiama Ruby e presto celebrerà l'amore per il suo compagno, insieme alla sua rinascita. Jamie Lee Curtis insieme al marito Christopher Guest non potrebbero essere più felici. "Non è la mia vita, ma quella di Ruby", ha spiegato l'attrice al Corriere. "Io sono la madre e, dal mio punto di vista, la bellezza di essere genitori sta nel supportare e proteggere i propri figli", ha aggiunto. "Starò sempre dalla sua parte, cerco di essere una buona mamma".
Chi è Ruby Guest, la figlia di Jamie Lee Curtis
Ruby è nata dal matrimonio dell'attrice e Christopher Guest, una delle coppie più solide e lontane dal pettegolezzo di Hollywood. Ha una sorella, Annie, che è sposata e lavora come istruttrice di ballo. Fino a qualche anno fa Ruby (prima era Thomas) partecipava spesso ai red carpet del cinema insieme ai genitori, ma da quando ha avviato il suo percorso di transizione le sue apparizioni sono state sempre meno frequenti. In un'intervista rilasciata ad un magazine americano, Jamie Lee Curtis ha spiegato di aver accolto con amore la scelta della figlia: "Io e mio marito abbiamo vissuto con meraviglia e orgoglio la trasformazione di nostro figlio Thomas in Ruby". Ha aggiunto che la sua scelta l'ha aiutata a capire "che il genere sessuale non è fisso e che da allora ho buttato via quella vecchia idea e ho imparato invece che la vita è una metamorfosi costante".
Jamiee Lee Curtis dedica il Leone d'Oro alle vittime di violenza
A Venezia l'attrice, che nella vita è un'attiva sostenitrice della comunità LGBTQ+, ha voluto dedicare il suo Leone d'Oro alla carriera, alle vittime di violenza di ogni genere: “Grazie per questo grande onore, lo dedico alle vittime e ai sopravvissuti alla violenza di qualsiasi tipo: fisica, politica, spirituale, sessuale, psicologica, culturale, emotiva, domestica e alla violenza e all’odio che proviene dalla discriminazione contro coloro che osano pensare in maniera indipendente. Accetto con orgoglio questo premio, con la mente chiara e sobria e con il cuore aperto e incredibilmente grato”.