47 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Julianne Moore: “Con la morte di mia madre ho avuto la conferma che Dio non esiste”

Julianne Moore ha parlato della sua fede in un’intervista a Hollywood Reporter. Alla rivista americana ha spiegato che da sempre crede che non ci nsia un disegno superiore, ma che siamo noi stessi i creatori del nostro destino, ma con la morte della madre quest’idea si è rafforzata.
47 CONDIVISIONI
Immagine

In un'intervista a Hollywood Reporter Julianne Moore ha parlato della propria spiritualità, del suo essere atea e di come abbia messo tutto nelle mani di sé e del proprio terapista. Non c'è alcun Dio, nessun essere superiore a decidere di quello che sarà della nostra vita, nessun disegno superiore al quale doversi piegare e questo le è chiaro fin da quando era una bambina: "L'idea che tu sia il centro della tua stessa storia e che tu puoi creare la tua stessa vita è un'idea grandiosa – ha detto durante l'intervista -. Ci credo veramente, sono stata molto fortunata mi sento come se avessi creato completamente da sola tutta la mia vita".

La conferma definitiva a quello che già pensava, però, è arrivata quando cinque anni fa morì la madre Anne Smith: "Ho imparato, quando mia madre morì cinque anni fa, che non c'era alcun aldilà. È uno schema che ci è stato imposto. Diamo un ordine e una storia a tutto e lo facciamo per capire. Al contrario non ci sarebbe altro che caos" ha spiegato, tornando sull'atavica dialettica tra credenti e non credenti e chiarendo come la madre sia morta improvvisamente per una infezione. La madre era stata importante nella sua vita anche per la scelta del suo nome d'arte. Julianne Moore, infatti, che si chiama, realmente, Julie Smith stava per registrarsi allo Screen Actors Guild quando le dissero che esistevano già perone registrate con quel nome e così, dovendo inventarsi un nome uni quello del padre,Peter Moore Smith, e quello della madre Anne Smith, dando vita a quello che sarà uno dei nomi più noti di Hollywood.

La stabilità, dice l'attrice, l'ha trovata quando aveva trent'anni in un terapista. Si era da poco lasciata col compagno dell'epoca, John Gould Rubin e si sentiva sola: "Non credo mi sentissi felice. Non avevo quel tipo di vita che volevo… volevo una famiglia". Il terapista le disse di guardarsi dentro: "Capii che la pratica dell'autoriflessione era importante allo stesso modo della mia vita professionale. Non ci investivo tempo. Invece bisogna vivere la propria vita personale come si vive quella lavorativa".

Dopo quella separazione, però, e grazie, probabilmente a questo guardarsi dentro, l'attrice ha ritrovato l'amore e oggi è sposata col regista Bart Freundlich dal quale ha avuto due figli: Caleb e Liv: "Mi fa sempre stare bene con me stessa e col mio lavoro e spero di ricambiarlo".

47 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views