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Karim Capuano dopo l’incidente: “Non posso più lavorare”

Il calvario di Karim Capuano, la sua vita dopo quel maledetto incidente non è più la stessa: “Sono invalido all’80% e per questo non posso più lavorare”. Secondo la Legge ha diritto ad 1,5 milioni di euro a titolo di risarcimento.
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Maledetta quella notte dell'8 aprile del 2011, quando la Smart di Karim Capuano viaggiava tranquilla sull'Appia, quando un pullman del Cotral, appena uscito dal deposito, si andava ad immettere sulla strada, occupando entrambe le carreggiate. Un incidente pazzesco. Karim fu dato per morto, due lesioni alla scatola cranica, coma irreversibile. All'epoca dei fatti Karim aveva 35 anni, una carriera che aveva ancora tanto da dire. Oggi, sulle pagine de Il Messaggero, confessa il suo calvario, racconta che i medici proposero alla madre la donazione degli organi, poi, dopo sedici giorni avvenne il miracolo, ma la vita del ragazzo lanciato da Maria De Filippi è cambiata radicalmente.

Mi è impossibile lavorare, non posso farlo se all'improvviso rischio di crollare a terra, di perdere il controllo della realtà. E' come se ogni giorno vivessi sulle montagne russe. Da quando mi sono svegliato dal coma non ricordo nulla, solo i primi passi mossi grazie alla riabilitazione. Ho ripreso a parlare, prima in inglese, poi in pugliese. Alla fine da qualche parte del mio cervello è emerso anche l’italiano. Ho perso due contratti firmati. Avrei dovuto lavorare nel film “I briganti” e nella serie televisiva “Don Matteo 8”. Per me erano parti importanti.

Karim ha riportato l'80% d'invalidità, una percentuale altissima, perché, per il resto della sua vita, dovrà convivere con le crisi epilettiche, con perdite di memoria temporanee continue. Nonostante questo, la situazione legale non è rosea, visto che il risarcimento va per le lunghe. La causa con l'assicurazione del Comune di Roma va avanti, ormai, da due anni. così come vanno avanti le continue visite e perizie a cui il modello si è sottoposto, lungo il corso di questi due anni. Un tempo servito a Karim, soprattuto per avvicinarsi alla religione, a Gesù: "Non mi ha abbandonato, lui mi ha tenuto in vita", rivelò alla stampa in un'altra delle sue recenti interviste.

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L'avvocato di Karim, Raffaele Gerbi, ha fatto il punto sulla pratica per il risarcimento:

Il mio cliente, ma soprattutto amico starà male per sempre. Eppure non ha ancora ottenuto alcun tipo di risarcimento dalla compagnia “Le assicurazioni di Roma”. Karim ha riportato una invalidità altissima, dell’ottanta per cento, il che comporta, in base alla legge, un risarcimento di oltre un milione e mezzo. E’ solo un suo diritto e sono già passati due anni, ma noi lotteremo fino alla fine perché gli venga riconosciuto. Nemmeno un mese fa avevano assicurato che avrebbero portato avanti il risarcimento. Invece nulla.

E' una vera e propria seconda vita per Karim Capuano. Ripartito da zero, per adesso è da escludere un suo ritorno nel mondo dello spettacolo.

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