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Kasia Smutniak ricorda Pietro Taricone a 10 anni dalla morte, la foto del loro viaggio più bello

Un post pubblicato dall’attrice che mostra una veduta del Mustang, in Nepal, è chiaramente un riferimento al compagno di cui ricorre il decimo anniversario della scomparsa. La Smutniak e l’ex gieffino rimasero a tal punto segnati dal viaggio in quella zona che lei decise di aprire una scuola in onore di Taricone, poco dopo la sua morte.
A cura di Valeria Morini
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Kasia Smutniak ha pubblicato un post Instagram che suona come un toccante omaggio a Pietro Taricone, proprio a poche ore dal decimo anniversario della sua scomparsa. L'attrice mostra sul suo profilo un'immagine del Mustang, regione del Nepal che visitò con Taricone durante un viaggio indimenticabile. Lo scatto mostra una veduta delle montagne, senza commenti. Tanti i messaggio di affetto dei fan, che hanno colto il riferimento al noto personaggio televisivo morto a soli 35 anni a causa di un incidente con il paracadute: "Eri la sua ancora, la sua isola….è rimasto sempre con te….", "Lui c'è.. C'è sempre", "Onore a Pietro".

10 anni dalla morte di Pietro Taricone

Il concorrente del primo storico Grande Fratello si legò alla Smutniak dopo averla conosciuta sul set del film "Radio West", uscito nel 2003. I due hanno avuto una figlia, Sophie, nata il 4 settembre 2004, e sono stati insieme fino alla morte di lui. Taricone ebbe un drammatico incidente di paracadutismo e, nonostante un disperato intervento chirurgico per salvargli la vita, morì nella notte del 29 giugno 2010. Dopo la partecipazione al GF aveva avviato una carriera di attore tra cinema e televisione ("Ricordati di me", "Distretto di Polizia", "Maradona – La mano de Dios", "La nuova squadra").

Il viaggio in Nepal con Kasia Smutniak e la scuola

Molti anni fa, Taricone e la Smutniak (che oggi è sposata con Domenico Procacci, da cui ha avuto il secondo figlio Leone) partirono per un viaggio in Nepal, nella leggendaria regione del Mustang, un antico reame che è stato interdetto ai turisti sino al 1992. "Eravamo completamente inebriati dalla bellezza, dalla gentilezza degli abitanti, dal misticismo dei riti e dalla loro pura allegria. Ma abbiamo anche visto la loro estrema povertà", raccontò la Smutniak, che spiegò di aver vissuto in quella zona con Taricone per un mese. Durante il viaggio di ritorno lui propose di aiutare la popolazione locale: "Diceva che dovevamo fare qualcosa, noi che siamo dei privilegiati, che dovevamo aiutare quella gente povera, ma ricca di spirito. Che la cultura Mustangi era troppo preziosa e che non si poteva stare fermi a guardare, aspettando che scomparisse del tutto". La nascita della figlia e gli impegni di lavoro resero però impossibile organizzare un nuovo viaggio. Anni dopo, alla morte del compagno, l'attrice ricevette una telefonata di sostegno dall'uomo che li aveva ospitati per tutto quel tempo senza chiedere nulla in cambio: "Ho capito che era arrivato il momento di “fare qualcosa”". Fu allora che la Smutniak riuscì a tornare nel Mustang, dove con la Pietro Taricone Onlus fece aprire una scuola che oggi ospita 56 bambini.

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