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Kledi Kadiu: “Fiero della mia Albania che aiuta l’Italia, restituiamo quello che ci avete dato”

Il ballerino lanciato da Amici è orgoglioso del suo Paese di origine, che ha destinato 30 medici all’Italia per aiutare i nostri ospedali a combattere l’emergenza coronavirus: “Stiamo restituendo quello che l’Italia ha dato all’Albania, accogliendoci, offrendoci un futuro. È quello che è accaduto anche a me”. Kledi ha anche lanciato una frecciatina all’Europa e un appello per il mondo della danza.
A cura di Valeria Morini
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"A volte chi non ha nulla è quello che ti tende la mano", scrive Kledi Kadiu sul suo profilo Instagram, per celebrare la scelta dell'Albania di inviare medici in Italia, per offrire un aiuto nel contrasto all'emergenza coronavirus. Il ballerino lanciato da Amici è nato a Tirana e ha lasciato il suo Paese negli anni 90 per trasferirsi in Italia. Oggi si sente molto orgoglioso dell'Albania, come ha spiegato in un'intervista su Adnkronos:

Sono fiero, orgoglioso del mio Paese. In fondo, con grande generosità, stiamo restituendo quello che l’Italia ha dato all’Albania, accogliendoci, offrendoci un futuro. È quello che è accaduto anche a me. Ripensando alla diretta del primo ministro, Edi Rama, mi viene la pelle d’oca. Le sue parole sono state commoventi. Ho messo il suo discorso sui social. Quei momenti sono diventati virali. In molti mi hanno ringraziato.

Kledi Kadiu critica l'Europa

Il premier albanese Rama ha infatti tenuto un discorso per spiegare la scelta di inviare una delegazione di 30 medici nei nostri ospedali: "L'Italia è casa nostra da quando i nostri fratelli e sorelle ci hanno salvato nel passato, ospitandoci e adottandoci mentre qui si soffriva. Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile. Le risorse umane e logistiche non sono illimitate, ma non possiamo tenerle di riserva mentre in Italia c'è ora un enorme bisogno di aiuto". Emozionato dalle sue parole Kadiu, nell'intervista, ha mandato inoltre una frecciatina alla comunità europea:

È proprio nei momenti di necessità e difficoltà che si vedono i veri amici. Non capisco l’Europa in questo momento. Quello che è accaduto all’Italia potrebbe accadere anche agli altri Paesi, vedi la Francia o la Spagna. Risolviamo l’emergenza del coronavirus e poi rimettiamoci al tavolo della vecchia Europa a discutere di altri problemi.

Kledi in isolamento con la famiglia, l'appello

Kledi Kadiu sta trascorrendo questi giorni di isolamento nella sua casa di Rimini dove vive con la moglie Charlotte Lazzari e la loro figlia Lea di 4 anni: "Andiamo insieme in moto anche se qualche volta Lea preferisce il monopattino, naturalmente solo nel garage sotto casa", ha raccontato, descrivendo le attività di questi giorni di blocco, "Leggiamo i cartoni animati che l’asilo, che frequenta, ha inviato agli allievi per spiegare, per esempio, cosa sia il coronavirus, sto mettendo a posto il mio archivio di vecchie casette digitali riversandole finalmente sul computer”. Kledi ha inoltre lanciato un appello affinché venga tutelato il mondo della danza dalla crisi economica che seguirà inevitabilmente questo momento di emergenza.

Ho letto recentemente che in Italia ci sono circa 30mila scuole di danza con un bacino di circa un milione e mezzo di utenti. Un momento difficile, drammatico per tutti. Mi chiamano tantissimi amici. Molte scuole non riapriranno a settembre. Un danno gravissimo per la tenuta del settore. Mi piacerebbe fare un appello al governo. La danza regala meraviglia, bellezza e armonia. L’Italia non ci dimentichi. La Kledidance di Desenzano del Garda aveva organizzato per l’8 maggio un gala per Carla Fracci a Verona. Un omaggio alla grande ‘diva’ della danza. Annullato, ma non rimandato. Semplicemente spostato a ottobre.

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