L’accordo Belen Rodriguez – De Martino: niente alimenti, 1000 euro al mese per Santiago
Il 24 gennaio si è tenuta l'udienza al tribunale di Milano per stabilire l'accordo di separazione tra Belen Rodriguez e Stefano De Martino, a un anno dalla fine del loro matrimonio. La procedura non è durata che una manciata di minuti e ha messo fine definitivamente al legame tra la showgirl e il ballerino che era stato sancito dalle nozze celebrate nel 2013. Dalle pagine del Messaggero, arrivano ora i dettagli sugli accordi in questione: Stefano non dovrà versare alimenti all'ex moglie, ma semplicemente corrispondere una somma pari a 1000 euro mensili per contribuire al mantenimento del figlio Santiago, di 3 anni. L'accordo è stato raggiunto con il consenso di entrambe le parti: ora manca solo l'approvazione definitiva dei giudici della IX sezione.
Santiago De Martino vedrà il padre a weekend alterni
L'intesa stabilisce inoltre che il bambino resterà a vivere con la madre, ma potrà vedere il padre a weekend alterni. De Martino si è trasferito da tempo a Roma per via del suo impegno ad "Amici" e per vedere Santiago dovrà pertanto recarsi due volte al mese a Milano, dove Belen e il piccolo continuano a risiedere. Accordati a Stefano anche i tradizionali 15 giorni di vacanze estive, mentre per le altre occasioni di festa saranno i genitori a decidere di volta in volta. Nel corso della breve udienza, Belen è stata accompagnata dal legale Giuseppe Russo, mentre con Stefano c’erano gli avvocati Nicola Colavita e Laura Matteucci. Nessuna lacrima o scenata tra loro, ma un semplice saluto e un'atmosfera di reciproco rispetto hanno contraddistinto l'incontro in tribunale. In attesa del probabile divorzio che, nelle tempistiche vigenti per legge, scioglierà per sempre il vincolo matrimoniale, Belen e Stefano hanno voltato definitivamente pagina, mettendo la parola fine a quell'unione appassionata e chiacchieratissima, nata nel 2012 da un colpo di fulmine scoccato ad Amici, consacrata da un figlio e dal principesco matrimonio a Comignago.
