La confessione di Sara Tommasi: “Mamma perdonami”
Di Sara Tommasi si è detto praticamente di tutto. La showgirl, solo lo scorso anno, è stata una tra le prime donne a essere accostate al cosiddetto scandalo del Bunga Bunga a causa del controverso rapporto con il Presidente del Consiglio che la giovane avrebbe conosciuto in maniera intima per diverso tempo. Dopo gli sms a Berlusconi, le minacce di spifferare tutto alla stampa e il clamore mediatico suscitato, la Tommasi si è chiusa in sé stessa forse allo scopo di uscire da questa brutta vicenda.
Dai voli di Stato organizzati allo scopo di permetterle di raggiungere in maniera anonima facoltosi imprenditori e uomini politici alle successive relazioni amorose che non hanno fatto che confermare la sua immagine di ragazza poco attenta alla reputazione, di tempo ne è trascorso e oggi la giovane ritenuta l’anello di congiunzione tra le inchieste delle Procure di Napoli e quelle di Milano ai danni delle presunte donne di Berlusconi, parla per la prima volta de burrascoso periodo superato. Ritenendosi ormai una persona nuova che ha vissuto un periodo di forte debolezza, sceglie di ringraziare sua madre, l’unica persona a esserle stata realmente vicina.
Sara Tommasi travolta dallo scandalo legato alle donne di Berlusconi
La Tommasi, reduce dal flirt con Bobo Vieri che lei stessa ha confermato, continua a collezionare un fidanzato dopo l’altro ma, a differenza di quanto accaduto in passato, questa volta è ben decisa a mantenere il controllo della situazione. Al settimanale Top, ha affidato una lettera attraverso la quale chiarisce finalmente la sua posizione.
Questa giovane donna, laureata alla Bocconi ma accusata di soffrire di personalità bipolare, non avrebbe potuto dimostrarsi più controversa nemmeno volendo ma, quando ormai l’attenzione mediatica si è spostata su scandali più recenti – come nel caso delle intercettazioni tra Berlusconi e Manuela Arcuri – confessa di aver finalmente ritrovato la sua dimensione. A chi le chiede perché abbia voluto scusarsi pubblicamente proprio con la sua mamma, risponde che la donna è stata la sua unica ancora di salvezza in un periodo in cui il mondo sembrava esserle crollato addosso:
Sono stata descritta come una poco di buono e ho scelto di rispondere in pubblico a tutte le donne che, conoscendo quanto mi era accaduto, si sono chieste dove fossero mia madre e la mia famiglia e che valori mi avessero trasmesso. E’ solo grazie a lei che sono riuscita a ricostruirmi una vita che in molti avrebbero preferito veder naufragare.
Il testo della lettera di Sara Tommasi a sua madre
E’ con affetto, dunque, che la Tommasi si rivolge alla donna più importante della sua vita. La sua, oltre a una richiesta di scuse, è una maniera di chiudere con un passato burrascoso che preferisce seppellire nella memoria. Dopo aver minacciato il suicidio perché timorosa di essere perseguitata dai servizi segreti – una vicenda che chiarisce la condizione di salute precaria vissuta dalla giovane – Sara racconta di essere una donna nuova, pronta a chiedere perdono per quanto accaduto:
Cara mammina,
scrivendo a te voglio dare una risposta anche a tutte quelle persone che si sono domandate fino a oggi che cosa possa provare la mamma di una ragazza, che ha passato quello che ho passato io negli ultimi due anni. E voglio dirti insieme grazie e scusa. Grazie per prima cosa, perché da te non sono mai stata giudicata. Non sei certo una mamma che dà sempre ragione ai figli, e di questo ti sono ulteriormente grata, ma ti ringrazio soprattutto perché in questi ultimi mesi sei stata il motivo e il cardine della mia ripresa. Scusa perché una figlia che vive lontana e sta male è una preoccupazione ed io mi sono resa conto troppo tardi di quanto fossi vulnerabile e sola. Su di me si sono dette un sacco dj cose, molte delle quali frutto di calunnia e malignità, altre sono legate a una fase della mia vita in cui pure il controllo delle azioni del quotidiano era per me impresa impossibile. Ho avuto un bruttissimo esaurimento e in quel periodo ho sbagliato tante cose. La prima è stata non condividere con la mia famiglia gli stati d'animo confusi e le paure che avevo. Mostrandomi forte ho abituato tutti voi alla mia. indipendenza, ma anch'io ho dovuto fare i conti tutti i giorni con la mia fragilità. Grazie perché con te la porta della comprensione è sempre stata aperta. E anche se, quando ho sentito il bisogno di bussare, erano già successi episodi incancellabili, tu hai trovato le parole e i silenzi per far sì che la speranza di tornare la Sara che sono sempre stata, quella senza colpe, non si spegnesse mai. Se oggi vedo di fronte a me un futuro, lo devo a te e alla nostra bella famiglia.