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La “luce dentro” di Annalisa Minetti: da Sanremo alla depressione fino alla rinascita

Ascesa, caduta e rinascita di uno dei personaggi televisivi più amati dagli italiani: Annalisa Minetti ha lottato contro il “buio totale” della sua condizione e contro chi ha sempre pensato che sfruttasse il suo handicap per “vincere facile”. La sua carriera, dalla musica allo sport, dice ben altro ma la sua vittoria più bella è quella “luce dentro” che l’ha portata ad essere tutto quello che ha desiderato. Un’impresa che non riesce neanche al migliore dei normodotati.
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Il "buio totale" che Annalisa Minetti ha raccontato a cuore aperto, nel corso della puntata in diretta di "Domenica Live" ieri pomeriggio, è una condizione che l'artista ha affrontato più di una volta. Quel "buio totale" è stato soprattutto dentro l'anima accompagnandola lungo tutta la sua vita artistica e privata. Annalisa entra nel cuore degli italiani da subito, complice un Festival di Sanremo che godeva ancora di assoluta rilevanza, senza le ingerenze di talentsmartphone, di social e menzioni su twitter. Conquista le copertine nel 1998 quando con il brano "Senza te o con te" riesce a vincere il Festival di Sanremo direttamente dalle Nuove Proposte. Una voce incredibile che catturò attenzione dei critici e favori del pubblico.

Eppure non mancò il solone di turno (citofonare Aldo Busi) che pur provò a screditare quel successo e a gettare fango e veleno, insinuando che la sua storia personale potesse aver dato quel qualcosa in più per la vittoria finale. Solo maldicenze: Annalisa già nel 1995 provò ad entrare nel Festival con i "Perro Negro" e la canzone, a quei tempi, sembrava convincente quanto avanguardista: "Metti un lento in un gruppo". Il brano passerà la prima fase ma non la selezione autunnale, che già si chiamava Sanremo Giovani. Dopo quella sconfitta, scoprirà di essere malata di retinite pigmentosa e degenerazione maculare. Altre persone si sarebbero disunite, sfaldate, in altre parole perse: lei invece vince Sanremo tre anni dopo.

Prima di trionfare all'Ariston, Annalisa Minetti prova anche un'altra strada. È una ragazza bellissima in fondo, quindi la partecipazione a Miss Italia nel 1997, ci sta tutta. La kermesse le darà modo di capire che il suo cammino non sarà facile perché non nessuno mancherà di strumentalizzare la sua malattia, ora per vendere più giornali ora per fare polemica: "Usi la cecità per emergere" sarà una costante al pari del "buio totale". A fine kermesse, riesce comunque a classificarsi tra le prime 10 e a vincere la fascia di "Miss Gambissime".

I flop dopo Sanremo, il ritorno con Toto Cutugno

L'immediato dopo-Sanremo è un giro del mondo che parte dalla sua Fasano passa per Londra e arriva fino a Santiago del Cile. Ma i suoi dischi non vendono. Non basterà neanche un superalbum nel 1999 che si presenta ricco di collaborazioni, da Eros a Ron. Il suo secondo disco è il primo insuccesso della sua carriera. Anche i primi anni 2000 non saranno positivi. Ritorna quel "buio totale", progressivo, il suo nome oscurato dal tempo che passa, dal mutamento sociale che arriva anche nella musica. Lei, l'ultima delle artiste che fanno musica leggera old style, aspetta il suo momento e dopo un'esperienza nella prima edizione di "Music Farm", come la più bella delle fenici torna al Festival di Sanremo con Toto Cutugno. La canzone "Come noi nessuno al mondo" arriva prima nella sezione "Classic" e seconda nella classifica finale.  A Sanremo verrà bocciata poi per due anni di fila ma tornerà nel 2008 in veste di ospite, nella serata dei duetti: sarà ancora Toto Cutugno a volerla sul palco per "Un falco chiuso in gabbia". Un anno da ricordare perché la rinascita di Annalisa passa anche per Fabio, il suo primo figlio, ma la famiglia, come vedremo, per lei sarà croce e delizia.

La separazione dal marito, la depressione

Per Annalisa Minetti comincerà un momento negativo dopo la separazione dal marito, l'ex giocatore di calcio Gennaro Esposito. Torna il "buio totale", ma la tempra di Annalisa è ben altra:

Ho fatto tutto per mostrarmi forte anche dopo la separazione. Agli occhi di chi mi guardava volevo apparire come una roccia che non poteva essere scalfita da nulla, neppure dalla fine del mio matrimonio. In pratica, ho indossato il mantello del supereroe.

Una Daredevil al femminile. E, come sappiamo, la cecità non è mai stato un problema per il grandissimo eroe dei fumetti Marvel, piuttosto un punto di forza su cui fondare ogni evoluzione di una vita che, quando meno te l'aspetti, è lì pronta a sorriderti sotto forma di competizione sportiva, le Paralimpiadi. La depressione è ormai alle spalle.

La rinascita sportiva: le Paralimpiadi

La forza di Annalisa si traduce nella passione per l'atletica leggera. Dal 2010 entra nella squadra nazionale per le Paralimpiadi: la forza che mette sulla pista, la rende anche meglio di qualsiasi normodotato. È stato suo il record mondiale dei 1500 m nel 2011 e nel palmares ha una medaglia di bronzo agli Europei paralimpici di Stadskanaal, una medaglia di bronzo alla Paralimpiadi di Londra ed una medaglia d'oro ai mondiali di Lione nel 2013.

"La luce che ho dentro la vedranno sempre"

Cosa succederà nella vita di Annalisa Minetti, adesso? Lei è certa, come ha detto ieri a Domenica Live, che "la luce che ho dentro la vedranno sempre". La cecità è un dettaglio quando la forza che hai dentro ti rende capace di essere tutto quello che vuoi. Una storia bellissima, un esempio da seguire per un finale che potrebbe essere sorprendente: nel giro di tre anni, la retinite pigmentosa potrebbe diventare operabile. Il vero miracolo non è tornare a vedere, per Annalisa Minetti non è mai stato un problema. La forza dentro, l'amore per tutti: la vita, la bella Annalisa, l'ha vista davvero con altri occhi. La sua carriera, dalla musica allo sport, l'ha portata ad essere tutto quello che desiderato. Un'impresa che non riesce neanche al migliore dei normodotati. 

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