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La vita e la morte: le bellissime poesie di Anna Marchesini

Non solo attrice e autrice, Anna Marchesini è stata anche una delicata autrice di poesie. Era stata lei stessa a rendere pubblica una sua raccolta di versi.
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Di Anna Marchesini, multiforme ingegno, morta a 63 anni dopo aver combattuto contro l'artrite reumatoide ricorderanno tutti i favolosi pezzi di comicità col Trio Solenghi-Marchesini-Lopez, la sua carriera solista d'attrice in teatro e le bellissime interviste anche quelle dell'ultimo periodo con Fabio Fazio. Pochi sanno che Anna Marchesini era anche una sensibile poetessa. " La mia prima poesia l'ho scritta nel 1968 – scriveva l'attrice sul suo sito internet -. Avevo disegnato nel finestrino posteriore della macchina, due occhi che mi guardavano e che non si interessavano a me, occhi che non mi avrebbero mai “restituito il mio cuore”… Ho continuato a scrivere poi, forse perché la Poesia è una piccola cosa che sa resistere anche ai grandi venti, qualcosa che parlava con me mentre io tacevo con gli altri".

Sullo spazio web a lei dedicato è disponibile la raccolta di versi scritti tra gli anni '80 e '90, intitolata “Fiori di fitolacca”. "Vediamo poi via via quanto e cosa la mia timidezza mi consentirà" disse, rendendo disponibile gratuitamente il volume con le poesie.

… Che la fine di un giorno
è l'unica possibilità di vita
dell'altro;
Che il buio e la luce non sono che
due diverse condizioni
del sole
… Che la notte conserva
sotto la coltre tutto
lo splendore
dei bianchi e dei gialli
e
… Che la luce copre la notte,
senza dimenticarla:
come una bestia,
la sua preda
e solo…
se la magia del giorno
è un breve furto di tempo
perpetrato mille volte mille
al traguardo finale,
Credo che tutto ciò che di
assoluto, e di sovrumano
ha
la vita,
è una breve concessione della Morte
.

Ci sono momenti
il tempo del transito di un treno –
in cui la vita sembra leggera
la mente,
appesa al fragore della locomotiva
sbarca
senza vento,
alle sponde del sogno.

La mia solitudine
si sta così sublimando
che quando raggiungerò la perfezione:
compiacimento più partigiano di sé,
forse non mi lascerà più scampo
e non potrò che matrimoniarmi
alla più esotica
e ambigua
disperazione ….

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