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Laura Chiatti: “Sono coatta e mando a ca*are, mando a fare in cu*o. Mi piace così”

Laura Chiatti ribadisce di avere il diritto di rispondere per le rime a chi la critica. Si definisce “coatta” e aggiunge: “Mi parte la brocca, io mando a ca*are, mando a fare in cu*o”. Infine ha spiegato che dovrebbero apprezzarla perché dà “la possibilità anche alla parrucchiera di Ladispoli di parlare con lei”, cosa che Marco Bocci non condividerebbe.
A cura di D.S.
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Nei giorni scorsi, Laura Chiatti è stata protagonista di un acceso scontro con fan e giornalisti. Alcuni utenti, infatti, hanno puntualizzato i frequenti errori di battitura dell'attrice e l'hanno bacchettata per aver scritto Can anziché Cannes. Così, è andata su tutte le furie e ha replicato con parole di fuoco: "Can invece di Cannes: mamma mia che errorone! Ma pensate agli errori dei politici che dovrebbero rappresentare il nostro paese e che non sanno neanche quando è stata la prima guerra mondiale. Inoltre, vorrei aggiungere che non ho cancellato dato l'errore (che a mio avviso non esiste) ma che ho tolto il post semplicemente perché come sapete, non taccio volentieri quando leggo cafoni che si divertono ad infamare e quindi avrei dovuto rispondere come so fare io a tutti, ma onestamente sopratutto in questo momento ho altro a cui pensare, avendo, grazie a Dio, una splendida famiglia".

In queste ore, l'attrice è intervenuta nel corso del programma radiofonico Stanza Selvaggia, in onda su M2O. Durante l'intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli ha puntualizzato ulteriormente la sua posizione"Scusate, ho poco tempo perché sono nell'ora di ricreazione, sono tornata a scuola perché questi sono errori madornali. Io rappresento il nostro Paese, non me li posso permettere" ha ironizzato. Quindi ha aggiunto:

"Mi parte la brocca. Io sono anti-tecnologica, forse avrei fatto meglio a stare lontana dai social. Io capisco che lì ci sono persone irrisolte che devono infamare la tua vita. Non capisco i giornalisti: viviamo in un momento in cui ci sono adolescenti che si buttano dal terrazzo, ci sono persone con due lauree (a differenza mia) che non hanno lavoro, ci sono persone che un lavoro ce l'hanno ma timbrano il cartellino e vanno a fare shopping… c'è tutto questo ed i giornalisti riprendono le mie abbreviazioni. Ho sentito mille volte nella mia vita ‘Festival di Can' ma se lo dico io, c'è qualche problema. La ‘i' in deficienti è abbastanza elementare, ma io scrivo di getto senza rileggere. E su po' l'accento c'era. Io mando a ca*are, mando a fare in cu*o. Sono coatta, mi piace così e non mi interessa".

"Marco Bocci mi ha detto ‘ma perché devi parlare anche con la parrucchiera di Ladispoli?"

Riferendosi a Marco Bocci, poi, ha dichiarato che le sconsiglia di essere troppo attaccata ai social:

"Ieri mi ha detto: ‘Ma perché tu devi parlare anche con la parrucchiera di Ladispoli?'. Proprio per questo dovrebbero apprezzarmi perché do la possibilità anche alla parrucchiera di Ladispoli di parlare con me.Poi, però, devono infamare. Io li comprendo. Quando una persona è serena, felice e risolta non ha tempo per stare sui social. Marco non risponde mai, non legge neppure i commenti".

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