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Le debolezze di Jada Pinkett-Smith: “Ero diventata porno-dipendente”

Nel podcast “Red Table Talks”, Jada Pinkett-Smith spiega di aver sviluppato nel corso del tempo una dipendenza molto alla pornografia. Il suo era un modo di cercare di colmare un vuoto dovuto a una infelice relazione con gli uomini: “Con la pornografia io cercavo di colmare un grande vuoto, perché facevo astinenza”.
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Abbiamo ammirato lei e suo marito sul red carpet (volante) della première di "Aladdin", ora Jada Pinkett-Smith, moglie di Will, genio della lampada per il film Disney con attori in carne e ossa, si lascia apprezzare anche per le recenti confessioni delle sue debolezze più intime. Non è nuova a un certo tipo di esternazioni, ma nel corso del podcast "Red Table Talks", la Pinkett-Smith finisce per andare oltre le rivelazioni di qualche anno fa, quando raccontava ai fan di aver fatto sesso con suo marito grazie alla "tecnica del pompelmo".

La dipendenza di Jada Pinkett-Smith

Così, nel podcast "Red Table Talks", Jada Pinkett-Smith spiega di aver sviluppato nel corso del tempo una dipendenza molto alla pornografia. Il suo era un modo di cercare di colmare un vuoto dovuto a una infelice relazione con gli uomini, avendone però uno di grande successo con la masturbazione (cinque orgasmi al giorno).

All’epoca non avevo relazioni con uomini, stavo facendo una vera e propria astinenza. E allora con la pornografia, io cercavo di colmare il vuoto. A Los Angeles, stavo cominciando ad avere un po' di successo, ma non migliorò la situazione. Anzi. Cominciai ad avere pensieri suicidi e ho cominciato a non avere più nessun controllo delle mie emozioni. Non ci voglio nemmeno pensare a quel periodo, solo ora capisco cosa ho attraversato. Ed ero depressa, ho lottato per anni tutti i giorni contro questa malattia.

Il matrimonio con Will Smith

Uno dei momenti fondamentali nella vita di Jada Pinkett-Smith è sicuramente l'incontro con Will Smith. Un matrimonio che dura da 22 anni e che, sin dalle prime impressioni, sembrava non fosse destinato a durare:

Sono andata sull'altare piangendo, io non ero d'accordo all'idea di "Finché morte non ci separi". Erano tutte le regole, tutte le idee legate al matrimonio che mi spaventavano. Su tutto quello che ti è permesso di fare e di non fare, tutte le convenzioni sull'essere moglie in cui non mi ci trovavo.

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