Leonardo Pieraccioni e il biglietto del parcheggio sospeso: “Non siamo più abituati alle cortesie”

L'ultimo post su Facebook di Leonardo Pieraccioni è diventato virale grazie ad una storia di normalissima e ordinaria umanità (le più belle, d'altronde). Un racconto che, chissà, potrebbe fornire uno spunto al comico toscano per una scena di un nuovo film.
Il racconto di Leonardo Pieraccioni
Era ad un parcheggio ad aspettare che un automobilista lasciasse libero il posto, quando questi torna indietro e si ferma, non per chiedergli un autografo ma semplicemente per cedergli il suo ticket del parcheggio ancora valido.
Stamani va via una macchina davanti alla mia e io la metto subito al suo posto. Qualche secondo e la macchina torna indietro, abbassa il finestrino e mi porge il biglietto chiedendomi: “lo vuole? ci sono ancora due ore valide”. “Grazie, dico io, che le devo?” “Ma si figuri, dice lui” e riparte. Importante: non mi ha riconosciuto ed è tornato indietro con una scusa solo per vedere quello che dicono tutti e cioè che di persona sono bellissimo! No, è tornato indietro semplicemente per fare una cortesia e noi alle cortesie non ci siamo più abituati.
Il comico aveva pensato a una fregatura
Leonardo Pieraccioni aveva addirittura pensato che potesse essere una banda, una di quelle che con la scusa di farti tirare giù il finestrino ti salta addosso per rapinarti. Fortunatamente non è andata così.
Nel momento che mi ha chiesto se volevo il biglietto io, giuro, ho pensato: “ecco la banda del biglietto che con la scusa di farti tirare giù il finestrino ti rapina, ti rapisce e t’ammazza!”. Giuro che ho pensato questo. Ormai siamo abituati alle cattive azioni, viviamo nella paura delle fregature, ci siamo assolutamente disabituati ad un gesto gentile. Questo ho pensato mentre osservavo la sua macchina che s’allontanava. Poi ho guardato in controluce il biglietto ed ho anche pensato: “non ci sarà mica un microchip e stasera me li ritrovo a casa?”. Aiuto, siamo irrecuperabili.