L’ex GF Sergio Volpini: “Ottusangolo? La paura di essere deriso mi ha fatto scappare all’estero”
Nel 2000 Sergio Volpini era per il pubblico italiano e la televisione “l’Ottusangolo”, soprannome che gli attribuì la Gialappa’s Band e che non è mai stato dimenticato. Proprio da quel soprannome ha cercato di sfuggire Sergio che, a 20 anni circa dal suo ingresso nella Casa della prima edizione del Grande Fratello, ha raccontato di essere perfino scappato all’estero pur di poter vivere libero da quel preconcetto. Tra gli ospiti del workshop “Big Brother vent'anni dopo” tenuto presso l’Università Cattolica, Volpini è intervenuto sul palco insieme ad altri ex del Grande Fratello.
All’epoca avevo la presunzione di un giovane ventenne. Prima di entrare nella Casa ho studiato il format olandese sperando di poter capire i suoi meccanismi. Invece? Molte cose interessanti non sono mai andate in onda. Sono stato letteralmente travolto dal successo e una volta arrivato in studio ho capito di essere diventato famoso. Se sono ottusangolo? Lo sarò per sempre. Per molto tempo non sono stato Sergio Volpini.
Sergio Volpini ha sofferto di gelotofobia
Quel periodo avrebbe favorito lo sviluppo di quella che definisce una patologia, la “gelotofobia”, ossia il timore di essere derisi: “Ho dovuto accettare di essere l’Ottusangolo perché per il resto a nessuno interessava chi fossi in realtà. Ho sofferto di una patologia che si chiama gelotofobia”. A lungo Volpini ha vissuto all’estero. Racconta oggi di avere lasciato l’Italia per provare a vivere come uno sconosciuto:
Le ho provate tutte. Credo che morirò come ottusangolo. Nel 2010 sono scappato all’estero per cercare di tornare a essere uno sconosciuto.
Volpini scartato da un produttore, l’episodio che cambiò la sua vita
Già in passato, Volpini aveva dichiarato che quel soprannome gli aveva provocato non poche difficoltà, soprattutto nel lavoro. In un’occasione, in particolare, comprese di dovere dare un taglio alla vita connessa al suo personaggio: “L’episodio che mi fece capire che dovevo abbandonare la nave prima di schiantarmi sugli scogli risale al 2006. Fu un episodio per me dolorosissimo, determinante. Avevo sostenuto un provino per un film. In quell’occasione portai il monologo dell’attore Edward Norton nella scena più importante del capolavoro cinematografico La venticinquesima ora. Al regista piacque molto quella interpretazione e mi disse che il ruolo sarebbe stato mio. Ma quando venne interpellato il produttore, lui rispose senza pensarci un attimo, quasi stizzito: ‘Volpini, l’ottusangolo? Ma siamo impazziti!’. Ci rimasi malissimo, allora capii che nella vita c’è un limite che non si deve mai superare”.