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Lily Allen perseguitata per 7 anni da uno stalker: “È entrato in casa mia mentre dormivo”

La popstar racconta per la prima volta l’incubo iniziato nel 2009: un certo Alex Gray l’avrebbe minacciata per anni con lettere ingiuriose e appostamenti nel suo giardino, fino a una tentata aggressione nella sua abitazione. Solo dopo quell’episodio l’uomo è stato condannato per molestie e furto con scasso: “Prima la polizia non mi dava retta, mi trattavano come una seccatura anziché come una vittima”.
A cura di Valeria Morini
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Clamorosa rivelazione della popstar Lily Allen, che ha dichiarato in un'intervista rilasciata all'Observer di essere stata perseguitata per ben 7 anni da uno stalker. Pedinamenti, lettere contenenti messaggi ingiuriosi, minacce, fino all'episodio più terribile, accaduto nell'autunno dello scorso anno: Alex Gray, questo il nome del persecutore, si sarebbe addirittura introdotto in casa sua. Un vero e proprio dramma quello vissuto dalla cantante britannica, che ha trasformato indelebilmente la sua vita, portandola a isolarsi spesso da amici e parenti per la paura a uscire di casa.

L'incubo è iniziato nel 2009, con un tweet inquietante, nel quale Gray, nascosto sotto il nickname @lilyallenRIP, sosteneva di essere il vero autore del suo noto brano "The Fear". Da quel momento, sarebbero seguite le lettere minatorie, le accuse, le minacce di suicidio, addirittura il tentativo di avvicinare colleghi e assistenti della Allen. A quel punto, la cantante si è rivolta alla polizia: "Mi stava mandando fuori testa. Io non mi spavento facilmente e il fatto che abbia chiamato la polizia fa capire quanto ritenessi grave quella situazione". Dopo un periodo relativamente tranquillo, Gray sarebbe tornato nuovamente in azione. A quel punto, ecco arrivare una svolta inaspettata.

Lily Allen: "La polizia mi aveva abbandonato"

Nel suo racconto, la Allen ha infatti spiegato di essersi sentita abbandonata dalle forze dell'ordine, che avrebbero sottovalutato i suoi allarmi e addirittura distrutto le lettere, prove della persecuzione: "Non andavo in cerca di attenzione, ma solo di rassicurazioni. La polizia mi ha fatto sentire come una seccatura, anziché una vittima". Le cose sono cambiate solo quando la persecuzione di Gray è arrivata al punto di non ritorno. L'uomo, dopo essersi appostato per diverse notti nel suo giardino, si sarebbe addirittura introdotto in casa sua, nell'ottobre 2015. Con lei nell'abitazione, un'amica e i due figli. "Avevo messo diverse serrature alle porte, ma quella sera stavo cucinando e avevo bruciato la cena, così avevo lasciato aperta la porta sul retro". Nella notte, Lily è stata svegliata da un rumore.

Mi sono messa a sedere sul letto e ho visto che la maniglia della porta veniva aperta da qualcuno. Mi sono ritrovata davanti questo ragazzo furioso, non sapevo chi fosse. Mi ha strappato via le coperte e ha iniziato a gridare a chiamarmi "Fot**ta pu**ana".

Grazie all'intervento di un amico, l'uomo è stato allontanato, per scomparire nel nulla. La polizia lo avrebbe arrestato più tardi, trovandolo in possesso di una borsetta nera di proprietà della Allen. Era proprio Alex Gray. Pochi giorni fa, è stato condannato per molestie e furto con scasso.

"Io ridotta a vivere come un'eremita"

L'incubo ha però rovinato l'esistenza dell'artista:

Sono molto diffidente, ho problemi ad aver fiducia degli altri. Questa cosa si ripercuote sulle mie relazioni, su tutto. Praticamente ora vivo come un eremita! Ogni piccolo rumore mi spaventa. Vedo il suo volto in ogni persona che incontro per strada.

La Allen ha confessato di non covare rabbia nei confronti di Gray, in quanto si tratta di un uomo "mentalmente disturbato", che rappresenta prima di tutto un "fallimento del sistema". Ecco perché non gli augura la prigione, ma di ricevere le più adatte cure psichiatriche.

Fino a quando non riceverà il giusto trattamento e l'aiuto di cui ha bisogno, io non sarò al sicuro. Potete punirlo e metterlo in carcere, ma alla fine prima o poi uscirà. E la vittima non sarà mai salva.

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