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Loredana Bertè querelata dallo zio per diffamazione: “Cuore ingrato”

Come promesso, Rodolfo Dato ha denunciato la nipote per “informazioni lesive” contenute nell’autobiografia ‘Traslocando. È andata così’, in cui viene definito “un poco di buono”. Dato ha parole durissime nei confronti della Bertè: “Ha offeso anche mia madre. E dire che ho contribuito al suo decollo nel mondo dello spettacolo”.
A cura di Valeria Morini
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Lo aveva annunciato alcune settimane fa, e ora ha mantenuto la promessa: Rodolfo Dato ha querelato la nipote Loredana Bertè, per alcune affermazioni a suo dire offensive nei suoi confronti, contenute nell'autobiografia pubblicata dalla cantante. Accompagnato dall’avvocato Luca Anticoli del Foro di Roma, Dato (fratello della madre di Loredana) ha presentato oggi presso il tribunale di Frosinone la denuncia-querela per "diffamazione aggravata a mezzo stampa nei miei confronti e nei confronti di mia madre, Maria Domenica Zuco, per le informazioni errate, lesive della mia persona, contenute nel libro ‘Traslocando. È andata così', scritto da mia nipote Loredana". 

L'accusa della Bertè: "Lo zio era un poco di buono"

Il libro contiene infatti parole tutt'altro che lusinghiere nei confronti del parente: la Bertè ha scritto che "nonna sapeva come difendersi da zio Rodolfo, un poco di buono che entrava e usciva dalla galera e gli prendeva tutti i soldi". Un'affermazione che ha provocato l'intervento in tribunale di Dato. Nello stesso libro, hanno fatto discutere anche le numerose accuse lanciate da Loredana al padre, che descrive come un uomo violento.

La replica dello zio: "Tutto falso, l'ho aiutata a fare carriera"

Nella sua denuncia, Dato si difende dalle parole della nipote:

Mia nipote fa riferimento agli anni ’50. Ma io, in quel periodo, ero minorenne e incensurato e non ero mai andato in galera. Berté offende anche mia madre definendola ‘brutta’.

L'uomo, inoltre, accusa la Bertè di ingratitudine, affermando di averla sostenuta molto nella sua carriera professionale.

Voglio fare presente a mia nipote, che definisco "signora cuore ingrato", che ho contribuito in maniera determinate al suo decollo nel mondo dello spettacolo: l'ho aiutata, infatti, ad ottenere la sua prima apparizione in televisione nel programma di Rita Pavone "Stasera Rita". Non solo, le ho anche regalato anche la prima automobile, una Fiat 500.

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