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Lucrezia Lante della Rovere ricorda Carlo Ripa di Meana: “Non prendo l’aereo, ma volo da te”

“Sai che non prendo l’aereo, ma questa volta volo da me!”. Lucrezia Lante della Rovere ricorda così il patrigno Carlo Ripa di Meana.
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Lucrezia Lante della Rovere ricorda il suo patrigno, Carlo Ripa di Meana, morto all'età di 89 anni, soltanto due mesi dopo la morte di Marina. Su instagram, una foto ricordo dei due abbracciati e un messaggio: "Sai che non prendo l'aereo, ma questa volta volo da me!". 

La morte di Carlo Ripa di Meana

Carlo Ripa di Meana è morto a 89 anni, in un ospedale romano, il 2 marzo 2018. Ne ha dato notizie il figlio Andrea, ricordando all'Ansa come sia accaduto a meno di due mesi dalla morte dell'adorata moglie Marina, ma ricordando soprattutto la statura politica e culturale, grande uomo socialista e ambientalista, ex parlamentare e ministro della Repubblica.

La morte e il testamento di Marina Ripa di Meana

Marina Ripa di Meana è morta il 4 gennaio di quest'anno, nata Maria Elide Punturieri, aveva 76 anni. È morta dopo una lunga battaglia contro il cancro, durata più di 16 anni. Aveva già dichiarato nel 2017 che sarebbe stato il suo ultimo Natale, successivamente è stato pubblicato un video in cui ha lasciato una sorta di testamento rilasciato a Radio Radicale.

Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni, persona di cui mi fido e stimo per la sua storia personale, per comunicarle che il momento della fine è davvero giunto. Le ho chiesto di parlarle, lei è venuta. Le ho manifestato l'idea del suicidio assistito in Svizzera. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via. Ora so che non devo andare in Svizzera. Vorrei dirlo a quanti pensano che per liberarsi per sempre dal male si sia costretti ad andare in Svizzera, come io credevo di dover fare. È con Maria Antonietta Farina Coscioni che voglio lanciare questo messaggio, questo mio ultimo tratto: per dire che anche a casa propria, o in un ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere, Fatelo sapere.

Sai che non prendo l’aereo , ma questa volta volo da te ! ❤️❤️

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