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Ludmilla Radchenko: “Mi chiamano ancora ex letterina, ma sono un’artista e mi mantengo da sola”

Ludmilla Radchenko, artista e moglie di Matteo Viviani, confessa di non apprezzare i fatto che si pensi a lei ancora come a un’ex letterina: “Sono un’artista e mi mantengo da sola”.
A cura di Stefania Rocco
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Ludmilla Radchenko, artista e moglie di Matteo Viviani, non ama che ci si riferisca a lei come a un’ex letterina. Modella russa arrivata in Italia quando era giovanissima, cominciò a lavorare in televisione nei primi anni 2000 fino ad arrivare a Passaparola, il quiz condotto da Gerry Scotti. Fu in quell’occasione che arrivò la popolarità. Ludmilla era una delle letterine della trasmissione, insieme a Ilary Blasi e Silvia Toffanin. A più di 15 anni da quel momento, Ludmilla ha cambiato radicalmente il corso della sua vita professionale. Oggi è un’artista a tutto tondo: dipinge, assembla in maniera originale e si occupa di moda.

È per questo motivo che, intervistata da Vanity Fair, dichiara di non amare che la si ricordi essenzialmente per quel ruolo in tv:

Dopo 18 anni, i giornalisti mi definiscono ancora un’ex Letterina. Non ne posso più. Sia chiaro, non rinnego il mio passato, ma ormai dal 2008 la mia vita professionale è totalmente incentrata sull’arte. Dipingo, disegno e realizzo capsule collection. E con queste attività mi mantengo senza chiedere aiuto a nessuno. Non sono una mantenuta né una donna in cerca di soldi come mi hanno descritta alcuni.

Le complicazioni del parto: “7 ore di travaglio, poi il cesareo”

Oltre a essere una professionista, Ludmilla è una mamma. Moglie della Iena Matteo Viviani, è madre dei piccoli Eva e Nikita, nato lo scorso 26 maggio. Racconta che il suo ultimo parto non sarebbe stato semplice a causa di alcune complicazioni sorte durante il travaglio:

La premessa è che, a causa di problemi di dilatazione del collo dell’utero, con Eva avevo dovuto ricorrere al parto cesareo. Con Nikita speravo invece in un parto naturale. E invece… Intanto le contrazioni sono durate 48 ore, ma solo il secondo giorno sono diventate regolari. E poi, come se non bastasse, dopo sette ore di travaglio il collo dell’utero non accennava a dilatarsi. Risultato? Anche Nikita è nato con un parto cesareo.

Prosegue benissimo, invece, la relazione con Viviani, sposato il 19 maggio del 2013. Il loro amore, sempre tenuto rigorosamente protetto, sembrerebbe essere in grado di resistere a qualunque scossone:

Ho capito subito che era il grande amore. Ci siamo conosciuti nel 2008 e la nostra storia è iniziata il 31 dicembre di quell’anno. Il matrimonio in sé non so se abbia rafforzato la nostra relazione, ma è innegabile che diventare genitori ci ha uniti ancora di più.

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