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Lutto per Francesca Barra, è morta la nonna: “Addio mia adorata, che il mondo ti somigli”

Un giorno triste per Francesca Barra, la giornalista e moglie di Claudio Santamaria, che ha dovuto salutare per l’ultima volta la sua adorata nonna, Emma. Sebbene avesse 98 anni, la sua perdita è stata motivo di grande sofferenza per la scrittrice che ha voluto ricordarla con un lungo e commovente messaggio sul suo profilo Instagram.
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Un momento molto difficile per Francesca Barra, la giornalista ha dovuto rivolgere il suo ultimo saluto alla nonna Emma che si è spenta, a Bologna, all'età di 98 anni. Il noto volto della tv ha voluto condividere un lungo messaggio sul suo profilo Instagram.

Il messaggio di Francesca Barra

La scrittrice ha lasciato fluire la sua sofferenza in un lungo messaggio che ha condiviso anche su Instagram, dove ha raccontato il dolore di questo momento, così difficile da affrontare per una presenza così importante nella sua vita che, come lei stessa racconta, è sempre stata fiera del suo percorso pur non esitando nel esternarle il suo disappunto in certe circostanze:

Addio mia adorata, addio.
Io pensavo fosse eterna, così come dovrebbero essere i nonni e non ero preparata a perderla. Ha vissuto la sua vita con un rigore e una lucidità fuori dal comune. Era coraggiosa, con un senso del pudore che Strideva in questo sfrontato mondo. È stata una grande nonna, anche quando brontolava e con gli occhi blu intensi come il cielo dopo un temporale ti faceva segno di disapprovazione. Non ha mai condiviso le mie idee politiche, ma come tutta la mia famiglia mi amava senza riserve e tendeva a legarci tutti con un filo di seta, non a dividerci con le sue idee. Non ha mai avuto bisogno di urlare. Di mettere il broncio, di “litigare”.

Un messaggio che trabocca di un amore puro, un amore che non può essere paragonato a null'altro, costruito su un legame intenso, viscerale nutrito di ammirazione e complicità. Ed è così che Francesca Barra vuole ricordare la sua adorata nonna, con la quale poco tempo fa aveva condiviso alcuni scatti sul suo profilo, chiamandola "guerriera". A chiudere questo lungo saluto sono delle parole bellissime ed emozionanti:

Ha pensato un po’ a cosa le fosse mancato nella vita e mi ha detto: “volevo vedere la Croazia”. Non so perchè. Ma voglio immaginarla lì, con il vento fra i capelli, i piedi nudi e il suo abito blu con i pois. Ciao mia adorata . Continua a vegliare su di me. Tu che avevi capito tutto di me e prima di tutti e più di tutti, cosa fosse la ricerca della felicità . L’ultima cosa che mi ha detto, chiamandomi cocca, qualche giorno fa, oltre a preoccuparti che Claudio mangiasse i tortellini e riposasse, è stata: “si vede che ora sei felice”. Che il mondo ti somigli nonna. Che le mamme siano come te.

Addio mia adorata, addio. Io pensavo fosse eterna, così come dovrebbero essere i nonni e non ero preparata a perderla. Ha vissuto la sua vita con un rigore e una lucidità fuori dal comune. Era coraggiosa, con un senso del pudore che Strideva in questo sfrontato mondo. È stata una grande nonna, anche quando brontolava e con gli occhi blu intensi come il cielo dopo un temporale ti faceva segno di disapprovazione. Non ha mai condiviso le mie idee politiche, ma come tutta la mia famiglia mi amava senza riserve e tendeva a legarci tutti con un filo di seta, non a dividerci con le sue idee. Non ha mai avuto bisogno di urlare.Di mettere il broncio, di “litigare”. Mia nonna mi ha insegnato a lavorare a maglia, a cucinare, preparare i tortellini e sigillarli chirurgicamente. Ciò che più amavo di lei erano la sua frittata di pasta, i suoi racconti, i suoi monologhi sull’onore. I suoi ricordi, le sue straordinarie e fiere rughe, starle accanto, Sanremo e le telenovelas, la crescente bolognese, i tortellini. Ciò che amavo di mia nonna era la sua tavola apparecchiata fin dal mattino perché “non si sa mai” chi poteva arrivare. E a 97 anni abitava da sola. Mia nonna ha comprato tutti i miei libri spingendosi anche con la neve, a piedi, percorrendo i portici della sua amata Bologna, fino alla libreria più fornita. E diceva con orgoglio che era il libro di sua nipote e mi sistemava accanto alla Santa Natuzza all’ingresso con i numeri di Gente di 20 anni fa con ancora Albano e Romina sposi, in copertina. Mi aveva detto di essere pronta, di non avere paura, di non avere rimpianti. Poi ha pensato un po’ a cosa le fosse mancato nella vita e mi ha detto: “volevo vedere la Croazia”. Non so perchè. Ma voglio immaginarla lì, con il vento fra i capelli, i piedi nudi e il suo abito blu con i pois. Ciao mia adorata . Continua a vegliare su di me. Tu che avevi capito tutto di me e prima di tutti e più di tutti, cosa fosse la ricerca della felicità . L’ultima cosa che mi ha detto, chiamandomi cocca, qualche giorno fa, oltre a preoccuparti che Claudio mangiasse i tortellini e riposasse, è stata: “si vede che ora sei felice”.Che il mondo ti somigli nonna. Che le mamme siano come te

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