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Lutto per il principe William, l’amico Henry Worsley morto in Antartico

L’esploratore, ex commilitone di William e Harry, è morto durante una spedizione in solitaria in Antartico, che stava tentando di attraversare. Trasportato d’urgenza in un ospedale in Cile, non è riuscito a salvarsi.
A cura di Andrea Parrella
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Terribile notizia per il principe William, duca di Cambridge, che nelle ultime ore ha tristemente annunciato la morte del suo caro amico, Henry Worsley, persona alla quale era legato dai tempi della sua militanza nell'esercito inglese. L'esploratore britannico, 55 anni, precedentemente soldato nell'esercito inglese, è morto per una disfunzione degli organi in un ospedale cileno, lo scorso sabato, 23 gennaio. Il trasporto presso la struttura, evidentemente troppo in ritardo perché potesse avere efficacia, è avvenuto mentre l'uomo stava tentando di portare a termine una spedizione solitaria con l'obiettivo di attraverare l'Antartico divenendo il primo nella storia a riuscirci. Aveva percorso ben 913 miglia del percorso prestabilito, prima di essere travolto da sfinimento e disidratazione.

Dopo aver appreso della sua morte William, che era di fatto dato il beneplacito della casa reale inglese alla spedizione, ha fatto sapere di come la notizia abbia portato grande tristezza in lui e in suo fratello minore, Henry, 31 anni. Queste le parole del duca di Cambridge, riportate da People:

Worsley è stato un uomo capace di dimostrare immenso coraggio e determinazione e noi siamo incredibilmente fieri di essere accostati al suo nome. Anche dopo essersi ritirato dall'esercito, Henry ha continuato a mostrare grande temperamento con questa grande spedizione in solitaria degna di un'impresa di Shackleton. Abbiamo perso un amico, ma rimarrà sempre una fonte di ispirazione per tutti noi.

L'impresa di Ernest Shakleton

Il riferimento a Ernest Shackleton non è casuale. Si parla di uno degli uomini più valorosi della storia d'Inghilterra, il primo che tentò di attraversare l'Antartico compiendo il percorso in nave, oltre che servendosi di cani da slitta. Shackleton si imbarcò con un equipaggio di più 20 uomini, ma a poche settimane dalla partenza la leggendaria nave Endurance si ritrovò praticamente bloccata dai ghiacci e schiacciata dalla pressione da questi esercitata. L'equipaggio tuttavia, con solo due piccole scialuppe, riuscì incredibilmente ad arrivare fino al mare aperto, affrontare le condizioni impossibili di una zona di mare non troppo distante dal "cimitero delle navi", ovvero Capo Horn, e portare tutti i suoi uomini in salvo.

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