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Maicol Berti e il direttore di Gay.it ospiti stasera al Chiambretti Night

Stasera ospiti al Chiambretti Night Maicol Berti e il direttore di Gay.it, Alessio de Giorgi.
A cura di Simona
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Maicol Berti al Chiambretti Night

Conosciamo tutti Maicol Berti, da molti considerato il vincitore morale del Grande Fratello 10. Bene questa sera il simpatico Maicol sarà ospite al Chiambretti Night insieme ad Alessio de Giorgi, direttore di Gay.it per discutere di una questione molto delicata.

I primi di Novembre Alessio de Giorgi inviò una lettera aperta agli autori del Grande Fratello in cui si lamentava del fatto che, dalla prima edizione, non avessero mai fatto entrare nella Casa un gay come ce ne sono tanti. Ecco alcuni passi del testo:

L’Arcobaleno gay, la bandiera rainbow che contraddistingue in tutto il mondo la comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale e transessuale) ha sei colori. Non è un caso, perché tante sono le sfaccettature nella nostra comunità e tutte hanno piena cittadinanza e devono avere pari considerazione. Anzi, ce ne sono alcune che soffrono più altre la discriminazione, e queste vanno di più tutelate e va data loro voce.

La scelta che avevate fatto quest'anno di fare finalmente entrare una persona dichiaratamente gay al Grande Fratello vi faceva onore, perché alla vostra decima edizione avevate avuto tutte le anime della nostra comunità (bisessuale, lesbica, trans ftm, trans mtf), ma mai quella delle persone dichiaratamente gay.

Alessio De Giorgi, imprenditore e direttore di Gay.it

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Maicol è probabilmente una straordinaria persona, ma non rappresenta, nonostante tutto, una vera novità né la gran parte dei gay di questo Paese. Anzi. Maicol ha dichiarato, a pochi giorni dal suo ingresso nella casa, che: "Un gay è differente da una persona che si sente donna. Io mi sento da sempre una donna imprigionata nel corpo di un uomo. Il gay è uomo. E' un'altra cosa". Affermazioni così, non le sentirete mai pronunciare da un omosessuale – cioè una persona che in un corpo maschile si sente perfettamente a suo agio – ma da persone transessuali o transgender, da tutti coloro, cioè, che hanno un' identità sessuale in contrasto col sesso di appartenenza.

Insomma, a dieci anni dalla vostra prima edizione, non siete riusciti a mettere dentro un omosessuale come ce ne sono tanti: belli o brutti, un po’ effeminati o maschilissimi, glabri o pelosi, cresciuti con le automobiline o giocando coi ferri da calza della mamma, giocatori di pallavolo o di rugby, parrucchieri o operai stradali, ma omosessuali dichiarati, che vivono la loro vita alla luce del sole. Insomma, l'omosessuale della porta accanto. Sarebbe forse troppo rivoluzionario? Scardinerebbe molto di più convinzioni e tabù? Sconvolgerebbe molto di più? Farebbe chiedere a troppe persone: ma se fosse mio figlio gay? O un mio parente?

Vedremo se e come verrà affrontato questo delicato problema questa sera al Chiambretti Night.

Simona Redana

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