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Mara Maionchi: “Basta fare gli struzzi, chiamiamo il cancro con il suo nome”

Intervistata dal settimanale “Oggi”, Mara Maionchi ha spiegato di essere infastidita da chi, anziché usare la parola “cancro”, usa termini come “lunga malattia” o “male incurabile”. Oggi è all’ottava seduta di radioterapia e spiega: “Io credo che una lotta, tanto più è dura, tanto più vada combattuta a viso aperto”.
A cura di D.S.
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Nelle scorse settimane, Mara Maionchi ha svelato la sua lotta contro due tumori al seno. In un'intervista rilasciata al settimanale "Oggi" ha spiegato che occorre avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome:

"Chiamiamo le cose con il loro nome. Io ho avuto il cancro. Dobbiamo smetterla con questo pudore. Quando leggo sui giornali che Tizio è morto dopo una lunga malattia o per un male incurabile, mi vengono attacchi di orticaria. Io credo che una lotta, tanto più è dura, tanto più vada combattuta a viso aperto. Senza fare gli struzzi. Nella consapevolezza che spesso si può vincere".

Attualmente, la produttrice discografica è all'ottava seduta di radioterapia. La malattia, però, non le ha tolto il sorriso e il senso dell'umorismo. Mara Maionchi, infatti, ha ironizzato:

"Avevo chiesto al chirurgo che m'ha ricostruito il seno durante la mastectomia di regalarmi una sesta. Già che c'era. Non è stato possibile. Ma l'intervento è riuscito benissimo. Mi sa che questa estate passerò tre, quattro giorni in un campo nudisti. E farò la mia porca figura".

A livello lavorativo, però, sta riscuotendo grande successo con il programma radiofonico che conduce al fianco di Gianluigi Paragone e Ylenia su Radio 105. Un successo che è riuscito a scalzare il programma La Zanzara di Cruciani e Parenzo, punta di diamante di Radio24. In proposito ha dichiarato:

"Oggi va così e ce la godiamo. Ma le cose cambiano in fretta. Cruciani e Parenzo? Bravissimi, forse pagano un po' l'usura del tempo. Sono quasi 10 anni che vanno in onda. E poi… Cruciani non è un mostro di simpatia. Negli ultimi tempi mi pare che sia diventato troppo insofferente. Di solito si arrabbiava dopo che il suo interlocutore si arrabbiava. Ora s'incavola ancora prima che qualcuno apra bocca".

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