Marco Borriello in tribunale per il video hard di Belen
Il video hard di Belen Rodriguez ha provocato un comprensibile terremoto all’interno dello star system italiano, quasi completamente schieratosi a favore dell’argentina che sarebbe stata ingannata dal suo ex fidanzato e, suo malgrado, finita in rete in atteggiamenti quanto mai compromettenti. Se la scorsa settimana, nell’intervista a Domenica 5, fu Fabrizio Corona a dichiarare come inqualificabile il gesto di pubblicare il sex tape in questione, questa volta tocca a Marco Borriello, ex fidanzato della showgirl, scendere in campo per difenderla.
Il calciatore, soprattutto in quest’occasione, dimostra di non provare alcun rancore nei confronti della sua ex fidanzata ed ha acconsentito a presenziare in tribunale per confermare la versione della Rodriguez secondo la quale, quando il video fu girato, lei era ancora minorenne.
Nel sex tape, Belen era minorenne
Com’è ormai noto, dopo aver appreso la notizia secondo cui il filmato sarebbe finito in rete, Belen ha scatenato l’inferno. La showgirl ha infatti deciso di rivolgersi alla magistratura per difendere la sua privacy e punire chiunque si fosse macchiato della diffusione non autorizzata del suo sex tape.
Quale motivazione d’accusa, ci sarebbe la possibile classificazione del filmato in questione tra quelli a sfondo pedopornografico data la minore età della showgirl, probabilmente diciassettenne all’epoca. A confermare la tesi avanzata dalla Rodriguez è stato proprio Marco Borriello che è stato sentito dai magistrati quale persona informata sui fatti. Marco, neo fidanzato di Camilla Morais, ha dato ragione alla sua ex, avvalorando l’ipotesi resa dall’argentina. Il calciatore, sentito dagli inquirenti, ha smentito che l’orologio che appariva nelle immagini fosse quello che proprio lui aveva regalato alla Rodriguez all’epoca della loro relazione. I fotogrammi, dunque, risalirebbero a quando l’argentina aveva solo 17 anni. Con la testimonianza resa da Marco, la soubrette può finalmente tirare un sospiro di sollievo e avvicinarsi, al contempo, alla realizzazione della sua vendetta nei confronti di Tobias Blanco o di chiunque altro abbia autorizzato la diffusione di un video compromettente che sarebbe dovuto assolutamente rimanere privato.