Marco Mengoni: “La mia non è una solitudine triste. Il sesso? È una cosa di testa”
Intervistato da Sport Week, Marco Mengoni ha parlato della grande passione che lo lega al tennis. Per farlo, però, ha fatto dei parallelismi tra lo sport e la sua vita privata. L'artista si è definito "un sei e mezzo in tutto":
"Sono un sei e mezzo in tutto e poi credo che il tennis, come la musica, dipenda da come ti è andata la giornata, da quello che ti è successo. Una partita è come un concerto, come il sesso: è una cosa di testa".
Ha parlato, poi, della solitudine che spesso accompagna il mestiere di cantante:
"Beh, io non mi sento solo, o almeno non più di qualsiasi altra persona, èuna cosa che capita un po’ a tutti, no?! Viaggio molto ma ho la mia band, la mia crew, i miei fan. C’è una solitudine positiva, non di quelle tristi. Credo che per un tennista sia lo stesso, non so, dovrei intervistarne io uno per capire".
"Le mie canzoni nascono a letto, prima di addormentarmi"
Ha svelato che le sue canzoni spesso sono intuizioni che arrivano poco prima di dormire: "A letto, cinque minuti prima di addormentarmi. Cosa che in genere accade in due secondi, perciò ho sempre il telefono vicino per appuntarmi quello che mi viene in mente prima di crollare". Infine, ha parlato di come si prende cura del suo corpo: "Vado sempre in palestra e quando posso gioco a beach volley e a pallavolo, che da ragazzo ho praticato a Ronciglione, nella squadra del mio paese. Poi prima del tour cerco di giocare tanto a tennis, anche 3-4 volte a settimana: è una disciplina che ti fa correre come un assassino, quindi ti fa fare fiato, l’ideale per me che sono un fumatore. Cerco di farlo con tennisti più forti, tipo di Coppa Italia. Ho la fortuna di avere tanta gente che mi conosce e dice: “Oh, gioco con Mengoni” e viene lo stesso anche se sono molto più scarso".