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Maria De Filippi: “Ho avuto paura di fare schifo a mio figlio Gabriele”

Maria De Filippi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha raccontato i momenti personali e professionali che più l’hanno spaventata. Sotto il profilo privato, a metterle ansia è stato il primo incontro con il figlio adottivo Gabriele Costanzo. Quanto alla carriera, invece, ha ammesso che durante la conduzione del Festival di Sanremo era terrorizzata.
A cura di Daniela Seclì
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Maria De Filippi si è raccontata in una lunga intervista rilasciata a Corriere.it. La conduttrice di Amici, Uomini e Donne, C'è posta per te, Tu sì que vales, ha svelato quali sono stati i giorni della sua carriera e della sua vita privata che più l'hanno messa alla prova. Sotto il profilo personale, Maria De Filippi non ha avuto dubbi: il giorno dell'incontro con il figlio adottivo Gabriele Costanzo.

Il timore di Maria De Filippi quando ha incontrato il figlio

Maria De Filippi e Maurizio Costanzo hanno adottato Gabriele quando aveva solo dieci anni. La conduttrice ha ammesso che il primo incontro non è stato facile per lei. Temeva che il bambino, oggi ormai adulto, non la accettasse. Ha affrontato quel momento tanto importante con grande ansia: "Quando ho incontrato per la prima volta Gabriele: lui aveva 10 anni, io ero tesa come una corda di violino, era come andare a un esame a cui non ti puoi preparare. Pensavo: e se gli faccio schifo?".

Il terrore nella prima puntata del Festival di Sanremo

Maria De Filippi, inoltre, ha ammesso di avere paura della "malattia" e della "sofferenza", non solo per sé ma anche per le persone che ama. Sempre in tema di terrore, ha concluso ricordando l'episodio della sua carriera che l'ha spaventata di più. Maria De Filippi è tornata con la mente alla prima puntata del Festival di Sanremo 2017, quando condusse la kermesse canora insieme a Carlo Conti. Arrivò persino ad accarezzare l'idea di andarsene dopo la prima serata:

"La prima serata di Sanremo, perché ero terrorizzata, non ho mai avuto un panico così né alla maturità né alla laurea. Avevo la salivazione azzerata, continuavo a camminare con lo sguardo fisso e le labbra che si accartocciavano all’indentro. Ho scelto di non fare le scale non per la paura di cadere, ma per la certezza di cadere perché mi tremavano le gambe. Ero preparata su ogni autore di ogni canzone, anche se poi ho capito che non serviva a niente. Ho finito quella sera nella convinzione di tornare a Roma, talmente ero stanca. Se potessi la rivivrei in modo completamente diverso".

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