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Marini replica a Cottone: “Matrimoni senza valore che non si possono consumare”

La notizia della separazione di Valeria Marini da Giovanni Cottone dopo un anno dal loro matrimonio ha sconvolto i loro animi, quasi quanto le dichiarazioni postume sulla consumazione o meno di un rapporto finito, pare, ancor prima di consolidarsi nel sacro vincolo.
A cura di Eleonora D'Amore
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Si sono sposati il 5 maggio di un anno fa e la separazione è sopraggiunta dopo nemmeno un anno. Continua la querelle mediatica tra Valeria Marini e Giovanni Cottone, i coniugi più chiacchierati del momento, che stanno cercando in tutti i modi di chiarire questa situazione incresciosa. Lei dice che il matrimonio non è stato consumato e vuole l'annullamento della sacra Rota, lui replica dandole della bugiarda. A distanza di poche ore arriva il secondo comunicato della Marini, con il quale cerca forse di spiegare meglio cosa intendeva per "matrimonio non consumato":

Le interpretazioni e le repliche maliziose alle dichiarazioni sulla mia dolorosa separazione, impongono chiarimenti per il rispetto verso il pubblico che mi è affezionato e per i giornalisti ai quali non ho potuto spiegare la situazione. Sto soffrendo per la difficile decisione che ho dovuto prendere, ma anche per le insinuazioni e le cattiverie che mi stanno perseguitando.
Il mio matrimonio non è mai cominciato, perché non è mai cominciata una comunione di vita e di programmi condivisi, come dovrebbe essere tra marito e moglie. Ci sono matrimoni che si consumano nella noia e matrimoni che non si possono consumare perché non si realizzano concretamente, rimanendo solo un titolo senza il racconto della quotidianità.
Come è successo a me, che però vorrei tanto scrivere un finale onorando i sentimenti ai quali sono stata educata. Purtroppo non dipende solo da me.
Valeria Marini
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