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Maurizio Battista neopapà: “Anna si chiama come mia madre, morì anni fa ma piango ancora”

Il comico racconta la paternità: a 59 anni ha avuto la terza figlia dalla compagna Alessandra Moretti, più giovane di lui di 30 anni. “Il parto? Una gioia, ma sono scappato. Anna porta il nome di mia madre, che morì quando avevo 20 anni. Un dolore mai smaltito”.
A cura di Valeria Morini
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"Sono amante degli sport estremi, me sò sposato tre volte, più estremo di così. Le donne, dopo che fai un figlio, te dicono ‘te devo parlà‘". Così si racconta il comico Maurizio Battista, recente ospite a L'estate in diretta, attualmente impegnato in quello che a tutti gli effetti si può definire uno sport estremo: quello di neopapà, per giunta a 59 anni compiuti.

Ai primi di agosto, Battista ha festeggiato la nascita della terzogenita Anna, avuta dalla compagna 29enne Alessandra Moretti. Già padre di Simone (32 anni) e Federica (29) nati dal primo matrimonio ("Quando sò diventato padre per la prima volta avevo 22-23 anni. Facevo le medie in pratica. Era presto prima, è tardi adesso. Non ho mai fatto figli al momento giusto"), Battista non sembra spaventato né dalla differenza d'età con l'amata né tantomeno dalla prospettiva di tornare a occuparsi di pappe e pannolini.

"Al momento del parto sono scappato"

L'attore e cabarettista romano, con la consueta ironia, ha raccontato il periodo della gravidanza ("Questi nove mesi sono stati belli ma fino a un certo punto. Poi ho cominciato a paga' tutte le cose" ha scherzato sugli alti costi degli esami clinici) e il momento del parto, cui ha assistito (in parte):

Secondo me era meno doloroso partorì che veder partorì. Mi sento uno schifo. Quando è nata me sò levato subito. Diventare papà è un'emozione fortissima, si piange tanto e la mascherina ci vorrebbe su gli occhi, per coprire le lacrime di gioia.

La morte della mamma: "Le dedico ancora gli spettacoli"

Il momento più emozionante dell'intervista rievoca però un particolare doloroso nel passato comico. La piccola Anna è stata così chiamata in onore della madre di lui, scomparsa quando lui era ancora giovanissimo. Un trauma che Battista si porta dentro da anni, insuperato:

Il nome è di mia madre, morta a 40 anni. Io avevo 20 anni. Io vedevo mia madre vecchia a 40 anni, adesso ne ho quasi 60 ed ero io che sbagliavo, è morta troppo giovane. Quanto tempo ho buttato per non sta' con mia madre, per andare con gli amici. Allora non c'era l'aperitime, ma il chinotto. Anche se non stavo a casa e quando non ci sono più i genitori ti rimane un malessere forte. Uno pensa sempre che i genitori non muoiono mai e quando non ce li hai più ti senti solo. Mà, sto arrivà a casa. Sai quanto avrei voluto dirlo io? Io, mio padre e mio fratello eravamo tre uomini soli, tre ritardati. Era un problema anche comprare la carta igienica. Ti cambia la vita, ti fa sposare troppo presto, prendere decisioni che se ci fosse stata mia madre… Io ci piango, dopo 36 anni non l'ho ancora smaltita. Lo spettacolo lo dedico ancora a mia madre, passo dall'ospedale e piango.

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