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Michele Riondino: “Non è stato facile fare il padre ma ora sono innamorato di mia figlia”

Amatissimo dal pubblico per il suo ruolo da protagonista nella serie tv “Il giovane Montalbano”, Michele Riondino ha raccontato l’esperienza della paternità. All’inizio non è stato facile per lui familiarizzare con la sua bambina. Oggi, però, è “perdutamente innamorato” di lei e il solo pensiero di sua figlia, lo commuove.
A cura di Daniela Seclì
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Michele Riondino ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair. Amatissimo dal pubblico per aver vestito i panni del protagonista nella serie "Il giovane Montalbano", l'attore ha svelato alcuni dettagli della sua vita privata.

Michele Riondino era un giovane "timidissimo", che grazie alla recitazione ha imparato a essere più "spavaldo". Oggi ha 37 anni, è innamoratissimo della sua compagna Eva ed è padre di una splendida bimba di 2 anni, Frida. All'inizio, però, non è stato facile affrontare la paternità:

"All'inizio non è facile. Un giorno entra in casa tua questa piccola persona, io non la conosco e lei non mi conosce. Abbiamo bisogni completamente diversi, ma condividiamo la mia casa che io ho comprato. E anche lei potrebbe dire che quella è la sua casa, e guardare me e pensare che sono io l’estraneo nel suo territorio, e avere completamente ragione. Insomma, è strano e buffo".

L'attore ha ammesso che sul piano mentale si sentiva pronto per essere padre, ma "sul piano pratico molto meno". Pian, piano però le cose sono cambiate e oggi si definisce "perdutamente innamorato" di sua figlia:

 "Ci siamo perdutamente innamorati, ma da poco, da quando lei è in grado di riconoscere l’amore e di sapere che senza di me non può vivere. Pensare a lei mi commuove, perché mi ha riportato in una dimensione naturale della vita, in cui non c’è bisogno di testa né di parole".

Riondino sullo scontro tra i treni in Puglia: "Delrio dovrebbe astenersi dal fare prediche"

Infine, Michele Riondino ha commentato lo scontro tra due treni avvenuto in Puglia, che ha causato 27 morti: "È in occasioni come queste che la Puglia sa prendere le distanze dalle polemiche e rimboccarsi le maniche. Una regione intera si è mossa per donare il sangue, dare una mano. Ho letto le storie e visto le facce di chi non c’è più, e ho pensato che potevano essere miei amici, miei parenti. Viviamo tutti sulla stessa zattera, ed è una zattera fragile. È irragionevole e di cattivo gusto parlare di alta velocità quando c’è un pezzo di questo Paese che non può muoversi perché i treni non esistono nemmeno, o vanno a gasolio. A Matera, che è città della cultura, la ferrovia non arriva. Il ministro Delrio ci è mai salito su un treno? Dovrebbe astenersi dal fare prediche".

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