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“Mio figlio incolpa la musica perché sono sempre via”: per questo Moro gli ha dedicato la vittoria

Sono pochissimi i momenti di vita privata che Fabrizio Moro condivide con il suo pubblico. Uno di questi è la vittoria a Sanremo 2018 dedicata al figlio Libero, di quasi 9 anni. “La prima vittoria la dedicai a mio padre, questa è per mio figlio che mi sta guardando da casa”.
A cura di Stefania Rocco
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Undici anni fa vinsi il festival con Pensa e dedicai la vittoria a mio padre, oggi la dedico a mio figlio, Libero, che mi guarda a casa” dichiara a caldo Fabrizio Moro, vincitore di Sanremo 2018 insieme a Ermal Meta con la canzone “Non mi avete fatto niente”. Libero è il primogenito di Moro, nato dalla relazione con la compagna Giada. Dopo di lui è arrivata la piccola Anita, di quasi 4 anni. Due bambini che circoscrivono l’universo provato di questo artista straordinario, tenuti, al pari della compagna, sempre lontani dal circo mediatico che lo circonda.

Moro pentito di essere diventato padre a 34 anni

Non parla mai volentieri dei suoi affetti Moro. Artista e personaggio televisivo, lascia che a parlare per lui sia la musica che scrive e che quest’anno, oltre alla vittoria, gli è valsa un gran numero di polemiche. A casa, a osservarlo costruire il loro futuro, ci sono i suoi bambini. Libero è il primogenito cui il padre ha dedicato il trionfo a Sanremo. “Gli unici momenti di pace che ho percepito nella vita sono stati con Libero, 8 anni, e Anita, di 3. Pur essendo un papà giovane, mi pento di non averli fatti prima. Loro danno senso a tutto: insegnargli le cose è come scrivere per me”: dichiarava a Vanity Fair nel 2017. Sono le uniche dichiarazioni riferite ai suoi bambini, altro non ha concesso. Si percepisce proprio in questo il forte sentimento di protezione che lo anima. “Anita è come me, pratica. Libero è molto più etereo” li descrive, e per quanto riguarda il loro futuro, si augura scelgano una strada diversa dalla sua: “Spero che facciano i medici”.

La musica contrapposta al figlio Libero

Delle sue difficoltà di padre aveva parlato in un’occasione, pochi mesi fa. Felice del fatto che la musica fosse diventata la sua professione, ha evidentemente dovuto fare alcune rinunce. Da qui, forse, l’incapacità di scendere a patti con l’obbligo di non poter vivere la paternità nel modo in cui avrebbe voluto: “Non vivo bene la paternità da artista sempre in giro. Il pensiero di non poter stare al fianco dei miei bambini mi fa soffrire. E anche per loro è così”. Libero si sarebbe allontanato dalla musica proprio perché a essa ha attribuito la responsabilità delle assenze di quel padre che adora. “Mio figlio si è allontanato dalla musica proprio per questo, lo vede come il motivo per cui il suo papà è sempre via”: dichiarava Moro. Forse è per questo che al suo bambino, papà Fabrizio ha dedicato la vittoria.

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