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Myriam Catania beccata con un altro, lei si difende: “Stavamo recitando”

Myriam Catania, moglie di Luca Argentero, è stata beccata insieme a Davide Faggioli, suo allievo nella scuola di recitazione di Simona Izzo. Ma a giudicare dalle foto, i due sarebbero molto “intimi”.
A cura di Stefania Rocco
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Luca Argentero, sexy giudice di Amici e attore affermato, potrebbe trovarsi a competere con un rivale giovane e prestante. Il settimanale Diva e Donna ha beccato la moglie Miryam Catania durante un incontro che ha tutta l’aria di essere un appuntamento galante. La 34enne attrice è stata pizzicata a Roma dopo aver trascorso un pomeriggio a casa di Davide Faggioli, aspirante attore che di anni ne ha 26. Il giovane frequenta la scuola di recitazione di Simona Izzo, la stessa frequentata da Francesco Monte. Miryam fa parte della classe docenti dell’istituto in questione, per cui l’affascinante Davide sarebbe un suo allievo. Beccato dai fotografi, i due si scambiano abbracci e tenerezze che lasciano intendere che tra loro ci sia ben più di una semplice amicizia. La crisi con Luca Argentero paventata spesso nell’ultimo periodo, potrebbe avere un fondamento reale. Se i due si fossero lasciati, la Catania avrebbe tutti i diritti di trascorrere il suo tempo in compagnia di un altro. Va anche detto che, secondo quanto scrive il settimanale, l’attrice avrebbe recentemente modificato il suo status su Whatsapp in “free”, a sottolineare la sua libertà.

La Catania nega ogni accusa – Contattata affinché spiegasse la ragione celata dietro gli scatti in questione, Miryam ha fornito una spiegazione che sembrerebbe chiarire ogni cosa:

Siamo solo amici e per strada stavamo provando delle scene di un cortometraggio a cui stiamo lavorando insieme.

Niente crisi con Argentero, dunque. La passionale Miryam stava solo lavorando e a nulla servono le insinuazioni di chi ritiene che tra i due sia scattata da tempo un’amicizia sospetta. Miryam ha prontamente chiarito l’equivoco, raccontando cosa sarebbe accaduto. E se lo dice con tale sicurezza, c’è da crederci. O forse no?

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