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Morte Pau Donés, vita privata: padre amorevole e innamorato della vita, non credeva nel matrimonio

Spirito libero e bohème, Pau Donés non credeva nel matrimonio, che definiva “il cimitero dell’amore”, ma era innamoratissimo della vita e di sua figlia Sara: “Esser padre è la cosa migliore che mi è successa in vita. Mi ha cambiato. Mi ha fatto diventare affettuoso, amorevole, persino appiccicoso”.
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Pau Donés, spirito libero e bohème, mai poteva rimanere ingabbiato nel matrimonio, istituzione alla quale non credeva per niente. La morte del leader degli Jarabadepalo sconvolge una generazione cresciuta con le sue canzoni, un distillato di buona vita e buonumore, un messaggio sempre positivo, così come era lui: innamorato della vita. Curiosando nella sua vita privata, dunque, non sorprende che ci sia ben poco sulle identità delle donne che ha amato. Una soltanto è chiara, sua figlia Sara, che oggi ha 16 anni. La paternità gli cambiò la vita.

L'amore per sua figlia Sara

Confessò in una intervista: "Esser padre è la cosa migliore che mi è successa in vita. Mi ha cambiato. Mi ha fatto diventare affettuoso, amorevole, persino appiccicoso. C'è qualcosa che dovremmo accettare in quanto uomini: non serviamo ad altro che perpetuare la specie. Il nostro compito, allora, è aiutare a far crescere un altro essere umano". Di Sara aveva il nome tatuato sulle dita della mano, da destra a sinistra: "Amor Sara". 

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Non credeva nel matrimonio, ma in amore era come un kamikaze

Pau Donés non credeva quindi nel matrimonio, che definiva come "il cimitero dell'amore". Spiegò in una intervista che quando una coppia di amici si sposava comprava sempre due regali a testa: "Uno per quando si sposano e l'altro per quando si separano. Ho partecipato a tanti matrimoni quanti sono i divorzi". Ma nell'amore è sempre stato un kamikaze: "Nel sesso, un apprendista sempre, in amore una persona sempre senza equilibrio per le emozioni". Un kamikaze come quell'amore impossibile che ha cantato nel 1996, quello per "La Flaca". 

Sapeva di avere ancora poco tempo: quattro anni al massimo

Il cancro al colon che alla fine lo ha ucciso provò a tirarlo via nel 2015. L'intervento riuscì, ma nel 2017 il brutto male è tornato. Sapeva di avere quattro anni di vita al massimo"Ci sono giorni in cui stai bene, altri difficili perché il dolore è incontrollabile". D'altronde Pau la pensava proprio così: "Vivete il presente, perché il futuro non esiste". 

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