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Nadia Cassini in lacrime: “Uno stalker mi ha puntato una pistola e mi ha picchiata”

L’attrice delle commedie sexy italiane degli anni ’70 è scoppiata a piangere nel processo in cui è parte lesa per stalking. Nadia Cassini – all’anagrafe Gianna Lou Müller – ha raccontato di essere stata minacciata con una pistola giocattolo e di essere stata picchiata da un corteggiatore indesiderato.
A cura di D.S.
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Nelle scorse ore, Nadia Cassini è stata chiamata in tribunale. Conosciuta per aver recitato in diverse commedie sexy italiane degli anni '70, è stata invitata a raccontare lo stalking presumibilmente subito da Alberto Bernardinelli. Secondo quanto riporta il sito del Corriere della Sera, i fatti risalirebbero a diversi anni fa. La conoscenza tra i due era avvenuta nel 2008. L'uomo, poi, le sarebbe stato vicino dopo un incidente. Gianna Lou Müller – questo il nome dell'attrice all'anagrafe  – ha raccontato:

"Conobbi il signor Bernardinelli il 31 dicembre del 2008 a una festa di capodanno. Pochi giorni dopo ebbi un grave incidente, ero caduta in una scarpata facendo un volo di 50 metri e lui venne a trovarmi in ospedale. Sembrava un angelo".

Da quel giorno, Bernardinelli avrebbe iniziato a contattarla assiduamente e a presentarsi sotto casa sua, diventando "possessivo e geloso, al limite della morbosità":

"Da quel momento cominciò a telefonarmi e a mandarmi messaggi senza nessuna ragione. Mi chiedeva un rapporto più intimo che io ho sempre respinto. Mi citofonava all’improvviso per chiedermi di vederlo ma io non volevo".

Secondo quanto la Cassini racconta, avrebbe poi accettato di incontrare l'uomo per provare a chiarire la sua posizione e il suo disinteresse nei suoi confronti:

"La sera del 15 marzo del 2009 accetto un invito a cena per tentare di chiarire definitivamente la situazione. Sembra che la mia spiegazione lo convinca. Sale a casa per riprendere il suo cellulare e azzarda un’avance. Lo respingo".

Con la voce rotta dal pianto, Nadia Cassini ha spiegato quindi di aver subito una violenza:

"Bernardinelli tira fuori una pistola, la scambio per vera ma è un giocattolo: sono terrorizzata. Me la spinge in bocca rompendomi un dente. Poi mi picchia e mi rompe il naso".

Nella prossima udienza verrà ascoltata la versione dell'imputato, che verrà sottoposto ad interrogatorio.

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