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Neffa: “Non sono gay, ma non ho problemi a mostrare il mio lato femminile”

Intervistato da “Grazia”, Neffa ha chiarito di non essere omosessuale. Inoltre, ha spiegato di non aver indossato i nastrini arcobaleno sul palco del Festival di Sanremo 2016 perché sostiene i diritti civili, ma non quando vengono spettacolarizzati. Infine, ha parlato del fatto che non diventerà mai padre e della storia d’amore finita con Nina Zilli.
A cura di D.S.
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Reduce dall'esperienza del Festival di Sanremo 2016, dove ha presentato il brano "Sogni e nostalgia", Neffa si è raccontato in un'intervista rilasciata al settimanale Grazia. L'artista si è stupito di apprendere che la rete spesso lo associa alla parola "gay". Ha smentito, però, di essere omosessuale:

"Davvero? Forse è perché sono una persona dal linguaggio corporeo non particolarmente rude e non ho problemi a mostrare il mio lato femminile. O perché mi piacciono i vestiti e ho tanti amici gay. Comunque se vuole chiedermi se lo sono, le rispondo come ho risposto a una bellissima e procace ragazza napoletana che me lo ha chiesto. Mi piacciono troppo le donne. Però odio gli omofobi. Credo che esistano tante sfumature di mascolinità e certo non condivido quella di chi si impone sulle donne con violenza".

Ha spiegato, quindi, perché ha preferito non indossare i nastrini arcobaleno sul palco dell'Ariston:

"Sostengo i diritti civili, ma non quando sono spettacolarizzati. È giusto che ci si dia delle regole di comportamento per la pacifica convivenza, ma sull’inclinazione sessuale di ciascuno non si dovrebbe mettere bocca. Chiediamoci piuttosto se uno paga o no le tasse".

"Con Nina Zilli c'è stato un amore profondo"

L'artista ha parlato, poi, della storia d'amore avuta con Nina Zilli che si è conclusa nel 2014: "Il nostro è stato un amore profondo. Come non ne ho mai vissuti. Ma le persone sono come i corpi celesti. Ci sono i satelliti, che non vedono l’ora di gravitare intorno a te, ma in realtà ti chiedono molto senza darti niente. E poi ci sono le stelle: tu ruoti intorno a loro, e loro ti danno luce e vita. Io e Chiara eravamo due stelle". Infine, ha chiarito di non avere intenzione di diventare padre perché reputa che sia troppo tardi: "È tardi. Non vorrei avere 65 anni e sembrare il nonno di un ragazzo di 15. Ma soprattutto credo si debba dare a un figlio la possibilità di odiarti, di farti la guerra e poi di capire, intorno ai 30 o 40 anni, il vero amore, il sacrificio paterno e materno. E di fare così la pace con te. Se hai un figlio troppo tardi lo privi di questa opportunità […] Ma mi manca da morire non essere stato padre, non aver potuto crescere qualcuno. Per questo quando lavoro come produttore cerco sempre un giovane artista da crescere, per vedere dentro di lui un po' di me".

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