Nicolò Raniolo: “Sabrina Ghio ha capito il mio no, dovevo tenere fede a me stesso”
Nicolò Raniolo sostiene che i motivi che l’hanno spinto a rifiutare Sabrina Ghio a Uomini e Donne siano chiari. L’ex corteggiatore, com’è noto, ha detto no alla bella tronista ex ballerina, obbligandola a prendersi il primo rifiuto dopo anni di scelte concluse con esito positivo all’interno del dating show condotto da Maria De Filippi. Oggi, via Instagram, Raniolo replica alle accuse di chi sostiene abbia sempre finto un interesse inesistente nei confronti della tronista. Nicolò non entra nel dettaglio, ma si dice certo che le ragioni del suo no siano già state sufficientemente chiare:
Nessuno ha capito come sono andate le cose. Vi consiglio di guardare le puntate, così tutto vi sarà più chiaro com’è chiaro a Sabrina. Insultarmi e denigrarmi non servirà. Mi spiace per le vostre aspettative, ma deve tenere fede a me stesso.
Raniolo aveva già lasciato il programma
A dire il vero, Nicolò aveva tentato di indurre Sabrina a non sceglierlo. L’ex corteggiatore ha abbandonato il torno della Ghio a due puntate dalla scelta, dopo averle confessato di non essere riuscito a provare per lei sentimenti tanto forti da giustificare il sì. Sabrina aveva accolto male quelle giustificazioni, intimandogli di abbandonare il programma immediatamente.
Sabrina lo ha richiamato per la scelta
Poche ore prima della scelta, però, la donna ci ha ripensato. Ha deciso di convocare Nicolò in trasmissione e di sceglierlo, sebbene fosse consapevole della decisione del corteggiatore di rifiutarla. La Ghio ha scelto di andare avanti contro tutti, nella speranza di poter concludere il suo trono nella maniera che sperava. Ha fatto presente di aver seguito quanto il cuore le aveva indicato, assumendosi tutti i rischi di questa scelta.
Il passato tormentato di Nicolò
A spingere la Ghio verso Raniolo ha contribuito la confessione che il corteggiatore ha regalato alla tronista. Nel corso di un’esterna le ha raccontato di avere sofferto a lungo quando era solo un ragazzino. All’epoca gli fu diagnosticata una patologia legata alla sua difficoltà di comprensione degli scritti. Da qui parte delle insicurezze che si porterebbe addosso ancora oggi.