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Oprah Winfrey: “Il razzismo viene insegnato, l’apertura ci aiuterà a progredire”

Il razzismo è un male che viene insegnato: così Oprah Winfrey analizza quanto sta accadendo nel mondo occidentale. La conduttrice americana, a capo di un impero, continua a battersi per valori quali l’uguaglianza e l’apertura, colonne portanti del progresso: “Educazione, apertura, contatto, illuminazione: sono i cardini che ci aiutano a spalancare i cancelli e a progredire come razza umana”.
A cura di Stefania Rocco
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Conduttrice che è a capo di un impero e che da anni si occupa anche di politica, nella fascia opposta rispetto a quella abbracciata da Donald Trump in America e da una parte dei governi di destra in Europa, Oprah Winfrey rintraccia nel razzismo il male dell’epoca. Il rifiuto dell’altro, del diverso, avrebbe contribuito a restringere ai confini nazionali i contorni della tolleranza. “Ti devono insegnare a essere razzista” dichiara la conduttrice a Repubblica, elencando i punti necessari ad articolare una ripartenza:

Ti devono insegnare a essere razzista. La gente vive nel pregiudizio. Ma quando sei in contatto vedi che gli altri vivono e respirano come te, vogliono le stesse cose per la loro famiglia, se sei aperto mentalmente è difficile non sentirlo. Educazione, apertura, contatto, illuminazione: sono i cardini che ci aiutano a spalancare i cancelli e a progredire come razza umana.

Diva dalle umili origini

La Winfrey dichiara di dovere il suo successo anche alle sue origini. Se fosse nata in un ambiente più protetto, forse, non sarebbe cresciuta carica della grinta necessaria a ritagliarsi un posto di rilievo nel mondo: “Se non avessi patito dei traumi nell'infanzia forse non sarei qui. Il trauma mi ha segnata e mi ha indicato la strada per l'emancipazione, mi ha dato la forza di volontà per impormi come donna e professionista”. Anche quei traumi le avrebbero indicato la strada da percorrere:

Ora vivo in un mondo in cui ho amici con potere e soldi e so che se fossi cresciuta in quella condizione di privilegio sarei un po' pigra, non sarei diventata chi sono, ovvero una che non si ferma un attimo. So che ogni cosa che mi è successa è successa anche per me. Ho affrontato le paure di non sentirmi amata o di essere respinta, sono state esperienze significative. Una cosa che ho appreso nel corso degli anni nel mio talk  show – che è stata la mia terapia – è che tutti ti chiedono: mi vedi? mi senti? Ogni conflitto emerge dal timore del non essere considerati, e la considerazione può risolvere ogni conflitto. Anche coniugale. O planetario.

L’opposizione alla politica di Trump

Oprah Winfrey non è mai scesa direttamente in politica ma da anni la racconta, opponendo una strenua resistenza al presidente americano Donald Trump. “Ancora sto cercando di capire chi può essere il candidato migliore per i democratici, e chiunque sarà farò quello che potrò per sostenerlo o sostenerla per quanto possibile. Ma sto ancora facendo ricerche” dice quando le chiedono se abbia già individuato un potenziale candidato da appoggiare per opporsi a Trump nelle presidenziali del 2020. Chiunque sia non avrà, però, il suo volto:

Preferisco continuare a fare politica dalla mia posizione di, diciamo così, operatrice culturale e divulgatrice.

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