Orietta Berti e la paura di perdere Osvaldo: “Il mio pensiero fisso è chi morirà prima tra me e lui”
Orietta Berti si è raccontata in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. L'amatissima cantante, che al momento è al vertice delle classifiche con la canzone Mille cantata con Fedez e Achille Lauro, ha parlato del lungo matrimonio con Osvaldo Paterlini, dei timori che l'accompagnano, ma anche delle sue collezioni degli oggetti più svariati.
L'amore con Osvaldo e la paura della morte
Orietta Berti ha raccontato la sua non facile infanzia. Aveva solo 18 anni quando, a seguito di un incidente, ha perso il padre. Così, lei, sua madre e la nonna hanno dovuto unire le forze per andare avanti: "Volevo fare la cantante ma non c’erano i mezzi di oggi". Poi, una volta compiuti i 24 anni, ha sposato Osvaldo Paterlini e da allora non si sono più lasciati: "Io e mio marito abbiamo avuto il Covid, siamo stati molto male. Il pensiero è chi va via prima: io o Osvaldo? Questo è il pensiero fisso che viene a una certa età". Con il passare degli anni, a seguito di diverse operazioni, Osvaldo che è sempre stato al suo fianco in ogni tappa della sua carriera, fa più fatica a seguirla: "Adesso Osvaldo si stanca troppo a seguirmi, ha avuto tante operazioni agli occhi, soffre la luce e il rumore. E nel nostro ambiente c’è solo quello: luce e rumore".
Si rifiutò di posare nuda per Playboy
Orietta Berti, poi, ha svelato che le riviste Playboy e Playmen le proposero di posare nuda: "Mi offrirono cifre da capogiro: ma chi le avrebbe sentite poi mia madre e mia suocera". La cantante ha parlato anche della sua abitudine di collezionare oggetti: dalle bambole alla biancheria intima, passando per borse e scarpe. Orietta Berti ha già in mente un altro oggetto che le piacerebbe molto collezionare, soprattutto perché le ha portato fortuna: "Dopo il successo di Mille, dovrò iniziare a collezionare ventagli".
Tenco e il biglietto di addio con riferimento a Orietta Berti
Infine, è tornata con la mente ai pregiudizi subiti quando fu ritrovato il presunto biglietto di addio di Luigi Tenco che faceva riferimento alla sua canzone. Nel foglietto a lui attribuito, Tenco parlò di un atto di protesta "contro un pubblico che manda Io, tu e le rose in finale". In merito, Orietta Berti ha ricordato:
"È un episodio che ha segnato me personalmente e la mia carriera. C’è stato un periodo in cui nell’ambiente mi schivavano tutti, i giornalisti non volevano intervistarmi e pensare che erano stati loro a non ripescare la canzone di Tenco. Ma sono convinta che il biglietto non lo avesse scritto lui, c’erano due errori di ortografia che mai avrebbe fatto. Per quella storia sono stata messa nell’angolo. Sono sempre stata tartassata, i giornali non scrivevano una riga su di me: eppure vendevo un sacco di dischi, eppure le mie canzoni sono state fatte in tutte le lingue, da gruppi famosi in tutta Europa".