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Ornella Muti: In tv si discute solo di caz** e di fig**, o dei pomp*** di Cecilia nell’armadio”

Ornella Muti ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Vanity Fair, nella quale si è espressa duramente contro il mondo della tv e di quel voyeurismo dilagante che anima le arene del piccolo schermo. Tv monotematica, orientata sempre più spesso alla discussione sul sesso e su ipotetici pompi** negli armadi, che non interessa a donne come lei e sua figlia Naike, considerate spesso ‘due tro**’ solo per film audaci e foto hot sui social.
A cura di Eleonora D'Amore
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Ornella Muti ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Vanity Fair, nella quale scandaglia a fondo il mondo della tv e del cinema, mettendo in chiaro la sua posizione rispetto al concetto di pudore e di decenza: "Sui giornali e in tv si discute solo di caz** e di fi**, di pomp*** negli armadi del Grande Fratello Vip e di ammucchiate. Di gente che tira cocaina e va con il transessuale. Di ciò che più demonizziamo e di cui al tempo stesso non possiamo fare a meno di parlare".

Naike, donna libera e capace di guardare il bello

Una posizione netta, che si fa largo nella convinzione di aver cresciuto ed educato sua figlia Naike nel rispetto di se stessa. Una donna libera, che non deve temere il giudizio di chi atterra sulle sue foto hot su Instagram e che, negli anni, ha imparato a guardare il bello che c'è nelle cose, invece di far emergere solo il marcio: "Io e Naike saremo anche due tr**, ma abbiamo messo al mondo due ragazzi puliti. Che non guardano dal buco della serratura, che non si interrogano sul pomp*** di Cecilia nell’armadio del Grande fratello e non si concentrano soltanto sullo schifo, ma sanno guardare anche al bello. Se insegni a cercarlo, il bello alla fine lo trovi".

https://www.instagram.com/p/Bb3z0EoDa9N/?taken-by=naikerivelli

La bellezza, a volte, può penalizzare

Ornella Muti, prima di sua figlia Naike, ha fatto i conti con la sua spiccata fisicità. Stando alle sue parole, la bellezza che l'ha sempre contraddistinta in realtà, soprattutto agli esordi, l'avrebbe addirittura penalizzata. Una bellezza quasi scomoda, che non le ha consentito di essere apprezzata o, addirittura, considerata per la persona che era:

Sono sempre stata considerata un simbolo sessuale e se vogliamo parlarne onestamente, il dato mi ha strapenalizzato. Ha fatto sì che oggi il sesso sia una delle cose che meno desidero al mondo e meno mi appartengono. In fondo, agli uomini non è mai importato nulla di come volessi fare l’amore. Perché se sei una donna, devi fare altro. La concubina, la psicoanalista, la madre, la moglie, l’amante. Gli uomini hanno sempre bisogno di essere i galli più virili del pollaio: ‘Ce l’hai più lungo, ce l’hai più grosso…'. O peggio, di essere rassicurati: ‘O mamma mia, con te lo faccio come con nessun altro'. Chi si è occupato di sapere chi fossi? Di capire di cosa avessi bisogno nella vita?

Ornella Muti sullo scandalo molestie e su Fausto Brizzi

Interrogata sullo scandalo molestie nel mondo del cinema, ormai all'ordine del giorno sul piano internazionale, Ornella Muti ha espresso la sua opinione su Fausto Brizzi e sul modo in cui si stanno svolgendo questi ‘processi pubblici' sul piccolo schermo. Una modalità che non dovrebbe essere consentita, a suo parere, e che sta consentendo l'enfatizzazione di alcuni casi rispetto ad altri, a loro modo altrettanto gravi e, forse per altri motivi, taciuti. ‘Nomi grossi e importanti‘, a detta della Muti, legati anche al mezzo televisivo e ad ambienti intoccabili, come il Vaticano:

Porello Brizzi. Porello perché non so se ha fatto davvero quello che dicono dieci ragazze o se è soltanto un capro espiatorio per scaricarsi la coscienza. Prima di trasformare una persona in un orco, aspettiamo un momento. Calma. Il processo in tv è un livello bassissimo. Non dovremmo decidere da Barbara D'Urso se uno è colpevole o innocente. E voglio dire anche un'altra cosa: vorrei che si parlasse anche degli uomini della tv. Di quelli più grossi e importanti di lui, che vengono coperti. […] Parliamo delle attrici, certo. Ma parliamo anche del Vaticano, dei preti che violentano i chierichetti, del pezzo di mondo che non è un reality, non va in prima pagina e non fa fare click sul web.

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