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Pamela Prati choc: “Ho sofferto di anoressia, ero malata di successo”

In una toccante intervista a Vanity Fair la showgirl racconta particolari intimi e dolorosi del suo passato e della vita attuale, dai tempi in cui ebbe un principio di anoressia alla perdita dell’amatissima madre, che da sola la crebbe con altri sette figli.
A cura di Valeria Morini
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È un'intervista davvero emozionante, quella rilasciata da Pamela Prati a "Vanity Fair", in cui la showgirl racconta particolari intimi e toccanti del suo passato. In primis, la confessione di un periodo difficilissimo proprio durante l'apice del suo successo con il Bagaglino, quando arrivò addirittura a un passo dal baratro:

Nel 1994, all'apice della carriera, mi sono "ammalata" di successo e ho avuto un principio di anoressia. Faticavo a mandare giù anche l'acqua. Ho ricominciato a mangiare, guardando un bambino di tre anni, figlio della mia migliore amica, prendere il cibo con le mani e mangiarlo.

Attualmente in scena a Roma con il nuovo spettacolo di Pier Francesco Pingitore, "50 sfumature di Renzi", la Prati è ancora in forma smagliante nonostante i 57 anni compiuti, come se il tempo per lei non fosse mai passato. Nonostante il periodo professionalmente propizio – vedi anche la sua recente apparizione a "Si può fare" – Pamela sta affrontando una fase dolorosa, dovuta alla scomparsa della mamma.

"Mia madre era un'eroina. Non riesco a superare il dolore della sua morte"

Fortissimo era il rapporto che legava la showgirl alla madre, che l'ha cresciuta insieme ai suoi fratelli in condizioni difficilissime.

La perdita dei miei cari, in primis mia madre e i miei cani, mi ha chiusa in un dolore dal quale non riesco ad uscire. Mia madre è stata un'eroina, ha tirato su da sola otto figli. Si era sposata giovanissima e a 17 anni era diventata vedova di guerra. Poi si era messa con mio padre, senza sposarsi, e lui l'aveva lasciata con i bambini da crescere.

Un'infanzia non facile, quella di Pamela, ma non per questa meno priva d'amore:

Era stata costretta a metterci in collegio. Avevo un anno e mezzo. Appena poteva, ci veniva a trovare: portava da mangiare, ci coccolava, ci dava tanto amore. Mia madre ha lavorato tanto per riprenderci tutti. Per questo, appena ho potuto, le ho comprato quella casa che aveva venduto per noi. È stata la realizzazione del mio sogno più grande.

Dopo l'abbandono, lei e suoi fratelli non hanno mai più ripreso i rapporti con il padre: "Quando ha voluto riconoscerci, noi figli abbiamo rifiutato. Era troppo tardi".

"Avere un uomo più giovane a 50 anni è una rivalsa "

Cambiando totalmente argomento, Pamela parla del rapporto con il fidanzato Francesco, di 24 anni più giovane. Senza temere di essere giudicata come la classica diva da toyboy, la Prati si gode la sua relazione, senza pensare (almeno ora) al matrimonio:

Siamo insieme da sei anni, mica pochi. Ma un documento non farebbe la differenza. Io e il mio fidanzato non viviamo insieme: faccio l'eterna fidanzata. Avere un uomo più giovane a 50 anni è una rivalsa verso chi sostiene che a 28 una donna sia già vecchia. Oggi possiamo amare senza guardare un numero.

Lei, che una volta rinunciò alla carriera per amore ("Fui eletta Playmate dell'anno da Bob Guccione che mi invitò anche in America per un concorso. Ma rinunciai al contratto e ai soldi per amore, per un fidanzato non famoso ma molto geloso"), ora sembra godersi totalmente i frutti del lavoro e di una relazione sentimentale stabile. E, dall'alto della sua bellezza ancora invidiabile, può permettersi di regalare consigli alle aspiranti dive più giovani:

Se sei una bella donna, devi essere ironica. Oggi le ragazze si prendono troppo sul serio. Non hanno personalità.

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