Paolo Bonolis e Raoul Bova nel Calendario Polizia 2012
Anche quest'anno in occasione del Natale i volti noti del mondo dello spettacolo si prestano a iniziative benefiche di vario tipo. Come negli anni passati il Calendario della Polizia di Stato 2012 ha l'obiettivo di devolvere il ricavato a un progetto Unicef in Camerun, per aiutare i bambini malnutriti.
Il calendario è stato presentato a Roma con personalità politiche come il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri e il capo della Polizia Manganelli. Le dodici immagini ritraggono la Polizia di Stato, gli atleti delle Fiamme Oro e i Nocs ripresi nelle loro attività quotidiane a fianco di attori e presentatori tv come Paolo Bonolis, Raoul Bova, Maria Grazia Cucinotta, Lino Banfi, Bud Spencer, Luca Zingaretti.
Anche alcuni volti noti dello sport hanno supportato l'iniziativa, tra cui la campionessa di atletica leggera Fiona May, Loris Capirossi e Yuri Chechi.
Più sicurezza insieme per i bambini del Camerun
Calendario Polizia 2012
Il Calendario della Polizia di Stato 2012 presentato da attori e personaggi dello sport
Il titolo del calendario 2012 è "C'è più sicurezza insieme" volto a voler sottolineare l'impegno quotidiano delle forze armate nei confronti della sicurezza del cittadino. In questo modo, spiega una nota della Polizia di Stato lo scopo è "avvicinare sempre più i giovani alle Istituzioni."
L'anno scorso l'iniziativa benefica raccolse ben 170 mila euro, e il ricavato fu devoluto a un progetto dedicato ai bambini di strada in Bangladesh, e ci si augura di bissare il risultato. Ecco il commento del ministro Cancellieri al progetto in corso: "È un calendario bellissimo soprattutto perchè utilizza un linguaggio molto simile a quello dei giovani. A loro, infatti, è inutile fare prediche, bisogna colpirli con messaggi diretti, altrimenti non ti ascoltano. È importante farli sentire parte della società ed educarli al rispetto delle regole e della legalità."
Anche Manganelli ha espresso soddisfazione per il modo in cui le immagini raccontano il corpo che rappresenta: "Non vogliamo autocelebrarci ma farci raccontare, soprattutto dai giovani. Siamo abituati a pensare la polizia in termini di intelligence, antiterrorismo, contrasto alle mafie e controllo del territorio. Ma la polizia è molto di più."