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Paolo Bonolis: “Freddie Mercury mi fece capire che voleva trascorrere del tempo con me”

Paolo Bonolis racconta un aneddoto curioso che ha per protagonista Freddie Mercury, cantante dei Queen morto nel 1991. “Mi fece capire che voleva trascorrere del tempo con me”, ricorda il conduttore parlando di una partita a calcio giocata anni fa a Londra, “ma io gli ho fatto capire che non volevo”.
A cura di Stefania Rocco
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Un interesse non ricambiato quello di Freddie Mercury, cantante dei Queen scomparso nel 1991, nei confronti di Paolo Bonolis. Lo racconta il conduttore a Il Messaggero. Tornato in tv con la nuova edizione di “Avanti un altro”, Bonolis rivela di avere conosciuto la leggenda musicale durante una partita di calcio a Londra e di averne ottenuta l’attenzione. “Mi fece capire che voleva trascorrere tempo con me, ma io gli ho fatto capire che non volevo. Mi chiese l'indirizzo, diedi quello di mia madre: un anno e mezzo dopo mi fece avere due biglietti per il famoso concerto di Wembley”, è la testimonianza di Bonolis.

Il cameo nel film Tom e Jerry

Bonolis ha parlato anche della partecipazione al film Tom e Jerry, cui prende parte con una cameo: “I cartoni animati mi hanno fatto come sono: un animo fantasioso che cerco di portare nei miei show da sempre. Nei cartoni può succedere davvero tutto, nella vita non va proprio così. C'è anche una morale: siamo tutti Tom e Jerry, inseguiamo per prendere qualcosa o scappiamo per non essere acchiappati”. Insieme a lui nel film anche l’inseparabile spalla Luca Laurenti: “Lui è The dark side of the moon. Molti pensano ma c'è o ce fa?: c'è. Legge la vita diversamente da noi: mi snellisce la vita con l'imprevedibilità. Io non so mai cosa fa. È la mia via di fuga, Luca”.

La televisione pop: “Oggi è difficile alleggerire tutto”

Infine, Bonolis torna a parlare di televisione e della difficoltà di fare intrattenimento in un momento storico come questo: “Sono stato un pioniere, le idee sembravano davvero opportunità. Oggi mi dicono che è stato fatto tutto, tutto arato: si fa tv stanziale, da coltivatore. Il fatto è che improvvisando, senza conoscere chi entra in studio, è come aprire ogni volta un nuovo sipario. Poi lo sforzo è quello di rendere tutto più leggero possibile. Difficilissimo alleggerire il clima, specie ora. E dà gusto proprio questo. Come l'essere pop”.

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