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Paolo Villaggio colpito da malore, sospettato un infarto

L’attore è stato ricoverato dopo un malore al Policlinico Gemelli di Roma. I medici hanno escluso l’infarto e hanno dichiarato che Villaggio è vigile e cosciente. Dovrà restare in osservazione alcuni giorni.
A cura di Valeria Morini
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Paura per Paolo Villaggio, ricoverato ieri al Policlinico Gemelli di Roma. La notizia è trapelata solo a 24 ore di distanza: l'attore ha avuto un malore che ne ha richiesto l'immediato trasporto in ospedale. Secondo quanto riferito da Il Messaggero, Villaggio è stato sottoposto a una visita al Pronto Soccorso, successivamente stato trasferito nel reparto di Cardiologia Intensiva diretto dal professor Antonio Rebuzzi e sottoposto a una coronografia, per via della pressione molto alta. Sembra che l'attore resterà in osservazione al Policlinico per alcuni giorni.

Scongiurato, comunque, il pericolo di un attacco di cuore. Il sito del Messaggero riporta le dichiarazioni dello staff medico che sta seguendo Villaggio:

Sospettavamo un infarto, non è così. Ora il paziente sta bene, circondato dai suoi familiari, è vigile e cosciente ma ha bisogno di cure e riposo.

L'attore, 82 anni, aveva già subito un ricovero in seguito a un malore nel 2013, ma era stato prontamente dimesso poco dopo. I fan del grande comico genovese sono dunque ancora una volta in fibrillazione per la salute del loro beniamino.

Nato nel capoluogo ligure il 30 dicembre del 1932, attore, comico televisivo e scrittore, Villaggio è celebre soprattutto per il personaggio di Fantozzi.  Il mitico ragioniere Ugo è stato da lui creato nel 1968 per la tv, reso popolare in una serie di romanzi e portato sul grande schermo con un immenso successo in dieci film usciti tra il 1975 e il 1999. Villaggio ha traformato in mitologia i tic e gli stereotipi dell'italiano comune, con una saga (da lui anche interamente sceneggiata) che ancora oggi resta un cult del cinema italiano. Curiosamente, tempo fa si era diffusa una bufala clamorosa in cui era stato dato per morto. Ovviamente, da lui accolta con il suo leggendario senso dell'umorismo.

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