Pietro Taricone prima di morire: intervista inedita de Le Iene
Sono trascorsi molti mesi dalla morte di Pietro Taricone. Altrettante ipotesi sono state formulate sulla dinamica dell’incidente con il paracadute che, alla fine, è stato archiviato come un errore umano.
Il suo addio alla vita ha gettato nello sconforto le donne da lui più amate e soprattutto le lacrime di Kasia Smutniak hanno segnato l’anima di quanti avevano sostenuto il guerriero del Grande Fratello sin dal suo esordio sul piccolo schermo.
Ieri Enrico Lucci ha approfondito l’argomento e solo dopo averlo sviscerato ha mandato in onda un’intervista inedita di Pietro Taricone, qualche mese dopo la sua vittoria al reality show. Il guerriero, nel 2004, appariva stanco e profondamente segnato dalla sua esperienza televisiva ma l’umiltà e la razionalità non lo avevano assolutamente abbandonato e, così, si è descritto dopo la prima edizione del Grande Fratello: “Si diventa schifosamente compiacenti”.
Il passaggio da amministratore di condominio a star del piccolo schermo non lo aveva per niente cambiato: “Perché la mia vita è cambiata? Perché ho salutato Agnelli e prima Agnelli non mi salutava?”, ed il suo sorriso da furbo era la chiara testimonianza che, alla fine, Pietro Taricone era rimasto un semplice ragazzo di periferia.
Le sue risposte durante l’intervista erano schiette e pungenti e soprattutto erano l’esempio lampante della sua brillante intelligenza. “Il pudore è piangere in televisione. È più spudorato Costanzo che Rocco Siffredi” oppure “Se lavori ti stanchi, se ti stanchi dormi e se dormi non vivi?”. Così ci piacerebbe ricordare Pietro Taricone, il guerriero sagace del Grande Fratello.
Alessia Mancini