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Pupo contro Trenitalia: “Sfiorata un’altra tragedia ferroviaria, si apra un’inchiesta”

Pupo si trova attualmente a bordo del Frecciabianca diretto a Reggio Calabria. Secondo quanto ha raccontato sui social, il treno sarebbe fermo da 2 ore per via di un presunto errore del macchinista. Il cantante parla di “tragedia ferroviaria sfiorata” e chiede l’apertura di un’inchiesta.
A cura di Daniela Seclì
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Sui social, Pupo tuona contro Trenitalia. Nel corso dell'estate 2016, l'artista sta portando i suoi più grandi successi in giro per il nostro Paese. Attualmente si trova nel sud dell'Italia. Ieri si è esibito in Sicilia. Stasera, invece, è atteso a Vena di Maida, in provincia di Catanzaro.

Pupo è ricorso al treno per spostarsi durante le tappe del suo tour. Qualcosa, però, sembra non essere andato per il verso giusto. In una serie di post pubblicati sui social, il cantante ha spiegato che il treno su cui viaggia è fermo da due ore per via di un presunto errore del macchinista. Pupo parla di un'altra tragedia ferroviaria sfiorata, dopo la strage delle scorse settimane in Puglia e chiede a Trenitalia di aprire un'inchiesta:

"Incredibile! Per un errore del macchinista, siamo fermi a Cancello Stazione da due ore. I grandi geni di Trenitalia colpiscono ancora. Spero di esagerare, ma a quanto mi hanno raccontato, potremmo avere sfiorato un'altra tragedia ferroviaria. Pare che il macchinista si sia accorto dal paesaggio che la linea ferroviaria che aveva preso o meglio, che gli avevano aperto, era sbagliata. Chiedo a Trenitalia di aprire un'inchiesta su quanto è appena accaduto al ‪#‎frecciabianca‬ n.9873, in servizio da Roma per Reggio Calabria".

Pupo: "La rassegnazione che c'è tra la gente è inquietante"

Il viaggio poi è ripreso e Pupo ha continuato a documentare tutto sul suo profilo Facebook: "Stiamo viaggiando con due ore e mezzo di ritardo, ma almeno per ora siamo incolumi. Ci hanno anche dato un omaggio. L'inquietante rassegnazione che c'è fra la gente, è il peggior segnale per un Paese che vuole ripartire. In questo preciso istante siamo a Palinuro e il mio pensiero va ai tre sfortunati sub. Nel sacchetto che ci hanno regalato c'erano un succo di frutta, una bottiglietta d'acqua e una crostatina. Unica nota positiva il capotreno. Carino, gentile e fisicamente gradevole. Così educato, da non sembrare nemmeno italiano. Barista scog*ionatissimo. Un italiano vero. Siamo a Sapri. Siamo trecento passeggeri, giovani, meno giovani, ma forti e per ora, non siamo morti".

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