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Quando Armine Harutyunyan, modella di Gucci vittima di body shaming, faceva il saluto romano

È destinata a far discutere una foto pubblicata da Armine Harutyunyan, modella armena scelta da Gucci quale simbolo di bellezza non convenzionale. In vacanza a Roma a giugno, Armine si è lasciata fotografare sotto il Vittoriano – anche conosciuto come Altare della Patria sebbene la definizione indichi solo una parte del complesso – con il braccio teso nel saluto romano. Proprio il Vittoriano divenne uno dei palcoscenici del regime fascista in Italia.
A cura di Stefania Rocco
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Sono giorni di forte popolarità per Armine Harutyunyan, modella che incarna i canoni di bellezza non convenzionali celebrati dal direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, che l’ha scelta  perché diventasse uno dei volti di punta dalla celebre casa di moda italiana. Ogni foto postata da Armine sui social è stata sezionata, in contemplazione di quel fascino che ha il pregio di non restare imbrigliato nei tradizionali criteri che definiscono il perimetro della “bellezza”, così come è intesa oggi, negli ideali stabiliti dalle case di moda e dai social network.

Il saluto romano sotto il Vittoriano

È in quest’ottica di particolare curiosità che rischia di far discutere lo scatto pubblicato a giugno da Armine sui social. In vacanza a Roma, la modella armena si è lasciata fotografare sotto il Vittoriano con il braccio teso nel tradizionale saluto romano. Era il 13 giugno, lo sfondo è quello di uno dei monumenti italiani più conosciuti nel mondo. Il Vittoriano – conosciuto anche come Altare della Patria anche se quest’ultimo si riferisce solo a una parte del complesso aggiunta anni dopo il progetto originario – nacque come monumento intitolato a Vittorio Emanuele II di Savoia ma divenne uno dei palcoscenici del regime fascista in Italia, che lo utilizzò quale cornice per le manifestazioni finalizzate all’ostentazione della propria potenza militare. Benito Mussolini lo scelse come tappa finale della marcia su Roma, caricandolo di un simbolismo del quale fu svuotato solo con la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo. È in questo contesto che si colloca la foto del saluto romano postata da Armine su Instragram, gesto che rimanda all’ideologia fascista e che in Italia è vietato dalla legge Scelba, successivamente modificata nella Legge Mancino, nel caso in cui praticato con l’intento di “compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista”. Fine che potrebbe non essere mai stato nelle intenzioni della modella di Gucci che nella foto pubblicata sul suo profilo richiama l'imperatore Giulio Cesare, cadendo probabilmente nell'equivoco nato a partire dalle origini del saluto romano.

Ave sunstroke✨2019/summer🌿

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Gli hater che ad Armine hanno dichiarato guerra

Con la popolarità arrivata prepotentemente insieme alla scelta di Gucci di portare Armine sulle più importanti passerelle di tutto il mondo, la modella è stata costretta a fare i conti con l’insensato body shaming degli hater che l’hanno apertamente criticata, soprattutto sui social, ritenendola “colpevole” di non rispondere ai canoni tradizionali di bellezza moderni. Critiche alle quali non hanno mai replicato Armine e Gucci, con la casa di moda pronta a difendere la scelta di puntare su una bellezza non omologata, non Instagrammabile forse, ma pronta a scavalcare gli stereotipi.

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