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Raoul Bova: “La separazione da Chiara? Un dolore per i nostri figli, ci vuole tempo”

L’attore si apre su uno dei lati più intimi della sua vita: il rapporto con i figli Alessandro e Francesco, nati dal matrimonio (finito) con Chiara Giordano.
A cura di Valeria Morini
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Raoul Bova si racconta senza remore in un'intervista al Corriere della Sera in cui si apre, forse per la prima volta, su uno dei capitoli più dolorosi della sua vita. Nel 2013 si è separato dopo tredici anni di matrimonio dalla moglie Chiara Giordano, da cui aveva avuto i figli Alessandro Leon e Francesco, che oggi hanno rispettivamente 16 e 15 anni. L'attore sex symbol del grande e piccolo schermo ha trovato un nuovo amore nella bella diva spagnola Rocío Muñoz Morales (più giovane di 17 anni), che lo ha reso di nuovo padre della piccola Luna, nata nel 2015. La rottura con Chiara, però, è stata inevitabilmente un momento duro sia per la coppia che per i ragazzi. Bova, che ha un rapporto intenso e complice con i suoi ragazzi, ha imparato a vivere con maggiore serenità i suoi sensi di colpa. "Invecchiando ho capito che anche le situazioni più negative ti aiutano a crescere", spiega il 45enne romano, che pure ammette come Alessandro e Francesco abbiano sofferto la divisione tra i loro genitori.

Non nego che per loro sia stato un grande dispiacere e non è facile fargli capire che la famiglia non è solo quella tradizionale. Ci vuole il tempo necessario.

Bova: "Alessandro e Francesco non vogliono sembrare raccomandati"

Lo scorso marzo, Bova spiegò di esseri preso un periodo di riposo proprio per stare vicino ai figli. La vita dell'attore, tanto amato dal pubblico femminile, non ruota solamente attorno alla recitazione. La sua famiglia "allargata" e l'impegno sociale sono parte della sua quotidianità e Raoul cerca di non essere un padre ingombrante:

Non mi metto mai sul piedistallo per far vedere “quanto sono bravo”. Cerco di contagiarli con il mio entusiasmo. I due figli più grandi sono venuti alle manifestazioni in favore dei terremotati, ho parlato con loro degli obiettivi benefici come fossero il più bel film della mia carriera, una roba da Oscar. Cerco di comunicargli che non contano solo il denaro e il potere. Certo, come tutti gli adolescenti sono contestatori, ma non demordo e propongo esempi di persone generose, altruiste, contro la corruzione e la sporcizia.

Se il figlio maggiore Alessandro è molto dotato per il disegno, il secondogenito Francesco ama realizzare video comici. Nessuno di loro, però, sembra intenzionato a percorrere le orme del noto papà: "Non credo proprio e soprattutto non vogliono fare i raccomandati. Fino a qualche tempo fa, non volevano nemmeno che si sapesse chi era il papà. In altri termini, non vogliono apparire come i “figli di”". Ragazzi con la testa sulle spalle, a quanto pare.

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