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Rihanna “licenziata” da Nivea: ecco tutte le testimonial di passaggio [FOTO]

Rihanna è stata licenziata dalla Nivea perchè ormai lontana dai valori di fiducia, famiglia e affidabilità, ma la cantante è solo l’ultima “testimonial di passaggio” nel mondo della moda e delle pubblicità. Come lei anche Belen, Kate Moss, Isabella Rossellini e la curvy model Ricki-Lee Coulter.
A cura di Marianna D Onghia
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Anche le star sono…di passaggio! Non facciamo pessimismo, solo riflessioni sul patinato mondo dei personaggi famosi, protagonisti delle campagne pubblicitarie e volti ufficiali dei più noti marchi d'abbigliamento, cosmetica e accessoristica. A fare le spese di questo percorso orizzontale di evoluzione sono proprio i testimonial, che, soggetti agli effetti del tempo, alla stessa evoluzione della moda che chiede requisiti diversi ad ogni stagione e soprattutto al volubile e determinante giudizio della società, possono essere licenziati e sostituti dalle stesse aziende che a loro devono parte del successo.

Rihanna, licenziata da Nivea – Un esempio di questi vip di passaggio è rappresentato da Rihanna, entrata da qualche ora in questa poco piacevole lista di vip scartati dalle grandi aziende. La cantante, testimonial della Nivea, celebre marca per la cosmesi uomo-donna, è stata esclusa, da un giorno all'altro, dal suo ruolo di volto sponsoriale dell'azienda. Proprio Stefan Heidenreich, AD di Beiersdorf (gruppo che include il marchio Nivea) con un comunicato ha liquidato la ribelle Rihanna, che sarebbe "non in grado di trasmettere i valori di Nivea, ovvero fiducia, famiglia  e affidabilità." Heidenrich, con questo licenziamento d'eccellenza, vuole perciò preservare l'immagine dell'azienda dalla sfrenatezza e dagli scandali ai quali l'artista delle Barbados ci ha abituati: una ragazza al passo dal baratro per i suoi eccessi non è più in grado di rappresentare un'azienda integerrima come Nivea.

Belen-Rodriguez

L'immagine di Belen non ha soddisfatto Tim – La protagonista indiscussa del gossip nostrano muoveva i suoi primi passi nel jet-set con la campagna pubblicitaria della Tim, che la vide al fianco di Christian De Sica per un anno e mezzo. Prima degli spot storici della Tim, tutt'ora in onda, c'erano perciò quelli sensuali della prorompente argentina, che si pensava sarebbe stata allontanata proprio per la sua immagine troppo osè. Si parlò di licenziamento, per lei, prima che effettivamente il contratto con la Tim fosse concluso, per presunta mancanza di proventi della compagnia telefonica, ricavati dall'immagine della soubrette, ma alla fine la collaborazione con la Tim sembrerebbe essersi conclusa per altri progetti lavorativi dell'argentina ( a quel tempo era pronta all'avventura sanremese). Al suo posto c'è ora Bianca Balti, con Neri Marcorè e Marco Mazzocca.

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Vanessa Hessler pagò per la storia con Gheddafi Jr. – La conosciamo per i suoi ruoli da sogno nelle fiction italiane, come ad esempio la favola di Cenerentola adattata al piccolo schermo, che l'ha vista protagonista: Vanessa Hessler, però, nasce come modella e in qualità di ragazza immagine è stata per diverso tempo volto dell'azienda tedesca Alice, ora fusa a quella spagnola Telefònica. Proprio quest'ultima è stata la diretta responsabile del licenziamento della ragazza, in seguito ad un'intervista per la rivista Diva&Donna: ai collaboratori di Silvana Giacobini, Vanessa raccontò dei suoi 4 anni d'amore con il quinto figlio di Gheddafi, Mutassim, anch'egli ucciso insieme al padre nella recente ribellione libica. Nel rivivere quegli anni di passione,  la Hessler sembrò prendere le parti della famiglia Gheddafi, soprattutto dei suoi figli, innocenti rispetto alle angherie del padre secondo Vanessa. Alice chiese all'attrice di prendere le distanze da tali dichiarazioni, ma così non successe e il volto dell'attrice scomparve da tutte le pubblicità dell'azienda.

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Isabella Rossellini fuori età per Lancome – Il licenziamento della figlia di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman è l'esempio lampante di quanto la moda non faccia sconti nel suo percorso di evoluzione, neanche quando c'è da essere grati ad una sua protagonista del passato. L'azienda Lancome, negli anni '90, dovette parte del suo successo anche alla testimonial Isabella Rossellini che però, raggiunta la soglia dei 41 anni nel '96 , fu liquidata per età avanzata. "Sono amareggiata e incredula: non hanno saputo capitalizzare il mio lavoro e mi hanno esclusa lentamente. potevano magari offrirmi una linea anti invecchiamento. invece niente". Queste le dichiarazioni dell'attrice, dopo la fine della collaborazione con Lancome, oggi rappresentata dal giovane volto di Emma Watson, la Hermione di Harry Potter.

Kate-Moss-chanel

"Cocaine Kate" Moss – Potrete forse immaginare il perchè dei licenziamenti in cui la modella Kate Moss è incorsa. La controversa Kate, infatti, è stata protagonista anni fa di alcuni scatti rubati, davvero scioccanti, che la ritraevano intenta a sniffare cocaina. La modella ammise di essere entrata tempo addietro in una clinica di disintossicazione e di avere l'intenzione di abbandonare nuovamente le sostanze, ma ciò non bastò a convincere i marchi ai quali era legata a riconfermarle i contratti sponsoriali. H&M, Burberry e Chanel chiusero così i contatti con la modella, che poco dopo però, separatasi dall'ex fidanzato Pete Doherty, consumatore di crack  ed eroina, riuscì ad archiviare il suo periodo buio e a trovare nuovi lavori.

Ricki-Lee Coulter

Ricki-Lee Coulter, modella non più curvy- La storia di Ricki potrebbe apparentemente sembrare la più ingiusta di tutte quelle presentate, ma, razionalmente, il suo licenziamento è più che comprensibile. La modella era la testimonial del marchio di intimo Hold me tight, lingerie per donne formose. Le sue curve, taglia 46, le regalarono il contratto con l'azienda, ma Ricki, a quanto pare, non era pienamente a suo agio nel suo corpo. Una dieta ferrea e tanto fitness la portarono in poco tempo a perdere diversi chili, passando ad una taglia 40, non più adatta quindi a vestire costumi per donne formose, portando ovviamente la Hold me tight a cercare un'altra testimonial, "a misura" dell'azienda.

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