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Roberto Saviano saluta Pietro Taricone, compagno di liceo e di vita

Anche lo scrittore napoletano saluta Pietro Taricone. Due personalità tanto diverse ma unite dall’adolescenza, quando hanno frequentato lo stesso liceo a Caserta.
A cura di alessandra
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taricone saviano

“Addio guerriero” è il grido che si alza forte in queste ore, quello che emerge dalle pagine web ma, ancor più, dalla penna e dalla voce autorevole di Roberto Saviano.

Cosa hanno in comune Pietro Taricone e l'autore di Gomorra? Apparentemente niente, a parte la terra d'origine: una Campania bistrattata da molti e il Casertano, terra di camorra e di delinquenza.

A pensarci così, in maniera superficiale, sembra quasi paradossale che uno scrittore come Roberto Saviano scriva di Taricone, un “guappo partenopeo” figlio dei media, della televisione, noto al grande pubblico per aver partecipato al Grande Fratello. Ma evidentemente Pietro era diverso, non era un gieffino come gli altri. Ma è presto svelato l'arcano: Roberto e Pietro si conoscevano, si conoscono, dai tempi del liceo: una vita insomma. “Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Pietro Taricone. Abbiamo frequentato a Caserta la stesso liceo, io e Pietro, il liceo scientifico Diaz” con queste parole lo scrittore di Casal di Principe ha reso omaggio ad un suo conoscente- amico scomparso tragicamente.

Pietro Taricone è morto nel giorno del suo onomastico e in tantissimi hanno voluto parlare di lui, con toni sommessi, voci tremanti e lacrime agli occhi come Rocco Casilino. Saviano nella sua lettere diretta al “guerriero dal cuore tenero” ha svelato particolari sconosciuti a tutti, forse persino alla compagna dell'attore Kasia Smutniak. "Lo ricordo quando eravamo adolescenti, lui era rappresentante di istituto, un ragazzo carismatico, solare e un po' guascone. Nella Caserta di quegli anni la sua ribalta sconvolse tutti, si sentì aggredito da tanto successo, una luce che la nostra terra non è abituata a ricevere. E lui sulla soglia del circo mediatico – continua Saviano – seppe prendersi il suo tempo, scegliere il suo percorso, approfittare dell'opportunità avuta per studiare e migliorarsi. Non farsi ferire dalla bile o dalle accuse per il successo che in certe parti d'Italia è la colpa peggiore".

Tra parole semplici ma efficaci come nel suo stile Roberto ha espresso rammarico per una sua mancanza: "Soffro per non essere riuscito a ringraziarlo, perchè all'indomani delle critiche rivoltemi da Berlusconi, mi difese pubblicamente, cosa non scontata per chi viene dalla nostra provincia. Mi mancherà riconoscere nei sui sguardi e nel suo atteggiamento l'inconfondibile matrice della mia terra, mi mancherà guardandolo ricordare la nostra adolescenza, le manifestazioni a scuola, le gite. Quella vita che lo attraversava e mi contagiava. Addio Pietro, addio guerriero”.

C'è poco da aggiungere di fronte ad un saluto tanto commovente, ma il meglio deve ancora venire.  Pietro amava l'adrenalina, le emozioni forti, era un paracadutista esperto e Saviano lo sa: "Amava volare, "perchè il cielo non tradisce" come ogni paracadutista sa. A tradirlo è stato l'atterraggio, è stata la terra" ha scritto nelle righe finali e qualsiasi altro commento sarebbe superfluo.

Alessandra Pugliese

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