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Rocío Muñoz Morales: “Luna è la mia vita, le ho regalato le sue prime scarpe coi tacchi”

L’attrice racconta il legame fortissimo con la figlia di due anni: “La porto sempre con me al lavoro. Papà Raoul Bova? Lui è più severo di me”.
A cura di Valeria Morini
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Per Rocío Muñoz Morales, non c'è amore più grande di quello nei confronti della figlia Luna, avuta da Raoul Bova. La piccola ha compiuto due anni lo scorso 2 dicembre e l'attrice iberica, in un'intervista rilasciata a Oggi, svela il regalo di compleanno molto particolare fatto alla sua bimba: "Le ho comprato… il suo primo paio di scarpe coi tacchi! Scarpette brillanti da principessa Disney". Nonostante gli impegni lavorativi, lei e la piccola sono inseparabili:

La porto quasi sempre con me. Viaggiamo insieme, io, lei e il mio cagnolino Pinchito. Ho una tata che ci aiuta. Ma quando Luna aveva due mesi, da sola ho caricato la carrozzina sull'aereo e l’ho portata in Spagna. Una follia. Ma lei è stata un angelo. (…) Luna è tutta la mia vita, è come un’amica che non mi tradirà mai.

Il progetto di un secondo figlio

La Morales ha confessato come Raoul Bova, come papà, sia più severo: "Di sicuro un po’ più di me. Lui decide quando è ora di metterla a nanna. Io, anche se sono le dieci di sera, continuo a saltare con lei sul lettone". L'attrice festeggerà i 30 anni il prossimo giugno. Lei e Bova sono legati dal 2013 e stanno pensando ad avere un altro figlio. Un progetto che, però, per il momento dovrà attendere, così come il matrimonio.

Vengo da una famiglia numerosa e non riesco a immaginarla da sola. Ma non è ancora il momento. Le nozze? Mai dire mai. Ma il matrimonio si può vivere in tanti modi, anche non ufficiali.

Il racconto sul primo bacio

La bella spagnola ha raccontato anche aneddoti curiosi, come quello sul sogno di diventare giornalista, sfumato anche a causa del gossip su di lei: "A scuola ci insegnavano l’obiettività dell’informazione. Poi, in Italia, ho letto certe assurdità su di me e ho pensato: qui di obiettivo non c’è nulla. Ecco, io piuttosto sarei diventata una giornalista noiosa". E, ancora, sull'infanzia trascorsa in un istituto di suore, dove ci fu il primo bacio.

Erano suore moderne, senza la veste. Ci sono andata dai tre ai 18 anni. È nel cortile di quella scuola che ho dato il mio primo bacio, a sei anni, a un fidanzatino. Un bambino di nome Rodrigo. Le amichette mi cucirono con il grembiule una specie di abito da sposa e Rodrigo mi chiese la mano davanti alle suore.

Rocío Muñoz Morales sulle molestie

In questi giorni, la Morales è a teatro con "Di’ che ti manda Picone" e al cinema con "Natale da chef" di Neri Parenti con Massimo Boldi. Da mesi ormai, si parla tanto di avance sgradite da parte di registi e produttori alle attrici. La sua esperienza, ad oggi, fortunatamente è stata priva di episodi spiacevoli:

E sul lavoro non ho subito molestie, appena fiutavo qualcosa di strano mi allontanavo. Ma se dovessi mandare qualcuno a quel paese, lo farei.

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