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Sabrina Ferilli: “Non mi sono sentita di fare figli, ho tentato di adottare ma senza fortuna”

“Non mi sono sentita di avere figli”: così Sabrina Ferilli regala uno scorcio sulla sua vita privata, raccontando i motivi per i quali non è mai diventata madre sebbene abbia raggiunto da anni la stabilità sentimentale.
A cura di Stefania Rocco
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È nel corso di un’intervista rilasciata a La Stampa che Sabrina Ferilli racconta, forse per la prima volta, i motivi che l’hanno portata a scegliere di non diventare madre. Dopo aver smentito con insistenza, e a tratti fastidio, le gravidanze che negli anni le sono state attribuite, l’attrice, una tra le più note in Italia, precisa che i figli biologici non sono arrivati in virtù di una scelta precisa:

Ho sempre ragionato su quello che desideravo, compiendo scelte, anche azzardate, ma sempre rispondenti a ciò che volevo. Non mi sono sentita di fare figli, ho tentato di adottarne uno, ma non c’è stata fortuna, alla fine le cose sono andate come dovevano andare e non ne ho fatto una malattia. I paragoni con i percorsi degli altri non mi hanno mai interessata.

Che cosa pensa dello scandalo molestie

Attrice poliedrica che ha partecipato a un gran numero di pellicole per il cinema, Sabrina ha frequentato quello stesso ambiente oggi definito velenoso da alcune colleghe che, principalmente all’interno dei salotti televisivi, hanno raccontato di essere state molestate, addirittura abusate. Taglia corto Sabrina, che dimostra di non avere apprezzato i tribunali improvvisati di fronte alle telecamere, a scapito della necessità di fare giustizia nelle sedi opportune: “Chi è molestata vada a denunciare e avrà tutto il mio plauso e il mio sostegno”.

Le scelte professionali più civiche che artistiche

Professionista eccellente, la Ferilli racconta di avere pronunciato tanti no in attesa che arrivassero proposte e personaggi nelle cui vesti sentirsi a suo agio: “Tante, ho risposto più volte no che sì. La mia è una carriera larga, ho fatto tutto, cinema, tv, commedia, musical. Per accettare un ruolo devo sentire che sta nelle mie corde, se non riesco a capirlo non lo faccio. Si possono fare anche quelli leggeri, ma solo se senti il personaggio. Direi che le mie scelte sono più civiche che artistiche”. Una concezione della professione precisa, frutto di idee da sempre chiare:

Dobbiamo essere felici di quello che abbiamo. Penso che nella vita si scelga dove si vuole andare, io volevo essere autonoma, avere poca gente intorno, ma di grande qualità. Mi sono impegnata, con grinta e determinazione, e quello che non ho avuto è perché non l’ho voluto.

Il rapporto – inesistente – con i social

Ritrovarsi di fronte alla Sabrina privata, moglie, compagna, amica, è cosa per pochi. Ne si possono scorgere i tratti solo attraverso qualche intervista e, solo tra le righe, sul palco. Inesistente, infatti, è il rapporto con i social network: “Non ho niente, né Twitter, né Instagram, solo una pagina Facebook non gestita da me. Faccio l’attrice, chi mi vuole vedere viene al cinema o a teatro, oppure legge cosa penso nelle interviste come questa. Perché dovrei andare sui social?”.

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