Serena Grandi accusata di bancarotta: “Rischio il pignoramento della casa per qualche padella”

Momento difficile per Serena Grandi, rinviata a giudizio per bancarotta fraudolenta dopo il dissesto del suo ristorante di Rimini, La Locanda di Miranda. La struttura ha chiuso nel 2015 e ora l'attrice ed ex concorrente del Grande Fratello Vip 2017 è accusata di aver distratto beni strumentali dal fallimento del locale: si parla, per quanto suoni curioso, di padelle e stoviglie per un valore di 1400 euro. Lei si difende, dalla pagine de Il Giorno.
Serena Grandi nega le accuse
Intervistata dal quotidiano, la Grandi parla di "un grosso equivoco", negando le accuse: "Perché avrei dovuto sottrarre i piatti e padelle del ristorante, fra l'altro di valore irrisorio? Sono stati confusi i miei beni personali con quelli del ristorante. Conosco molto bene il mondo dello spettacolo, mentre quello della ristorazione per me era nuovo e per affrontarlo mi sono fatta accompagnare da chi poi si è rivelato un avvoltoio". L'attrice ha inoltre sostenuto che il ristorante sia rimasto aperto soltanto un anno e mezzo "perché ostacolata da tante persone, a partire da quelle che mi hanno spremuto fino all'ultima goccia fingendo di aiutarmi".
Ora rischia il pignoramento della casa
La Grandi aveva spiegato di avere partecipato al Grande Fratello Vip e successivamente ad apparire come ospite fissa a Domenica Live (dove verrebbe regolarmente pagata 2mila euro a puntata) proprio per far fronte alle difficoltà derivate dal locale. Ora, l'attrice rischia persino il pignoramento della sua abitazione, dove vive con il figlio Edoardo.
Ho fatto tanti sacrifici, continuerò a farli per me e per mio figlio. Prima ancora che attrice sono una donna e una madre, difenderò la mia casa, che è l'unica che possiedo.
L'attrice si dichiara innocente
La Grandi prosegue sostenendo di essere stata danneggiata. La Locanda di Miranda (che ha preso il nome dal suo personaggio più celebre, protagonista dell'omonimo film di Tinto Brass) era stato aperto grazie al risarcimento ottenuto dall'attrice per ingiusta detenzione dopo le accuse di detenzione e spaccio di cocaina nel 2003.
E se devo dirla tutta, secondo me non c'erano neppure i presupposti per dichiarare la mia società fallita. So che c'è tanta invidia, che è facile pensare male. Io sono abituata a onorare i debiti, come mi hanno insegnato i miei genitori. Certo, il ristorante è stata una perdita, ma la vicenda mi ha turbato emotivamente più che economicamente. Io continuo a lavorare: ricevo diverse offerte e mi chiamano spesso come ospite in tv. Io non ho rubato a nessuno, sono stata derubata. Ho solo sborsato soldi per il ristorante e ora mi vogliono processare per quattro padelle? E allora tutte le banche che hanno messo in ginocchio i loro clienti? Sono innocente, e avrò tempo e modo per dimostrarlo.